Missioni Consolata - Dicembre 2019

Dista circa 55 km da Longyearbyen ma non vi sono strade di collega- mento fra i due centri abitati. Per raggiungerla infatti, ho compiuto un lungo viaggio in motoslitta: quasi 5 ore la sola andata. Non ultima in termini di impor- tanza, la cittadina di Ny-Ålesund è un insediamento situato nel Nord Ovest dell’isola, popolato da circa 200 abitanti in estate e soltanto 30 in inverno, per lo più ricerca- tori scientifici. Anch’essa è rag- giungibile in nave durante il pe- riodo estivo e in motoslitta (circa sei ore da Longyearbyen). Un archivio mondiale Ma c’è un altro fatto che caratte- rizza le Svalbard. Abbiamo detto che la memoria storica è legata al carbone e dunque l’identità del luogo è strettamente connessa al lavoro dell’uomo. Ma è proprio qui alle Svalbard che trovano sede due realtà interessantis- sime: Il Global seed vault e l’ Arc- tic world archive . Il primo è una sorta di «banca mondiale dei semi»: in caso di guerra, di disastro nucleare o ca- restia l’umanità trova qui una sua riserva per ripartire. Semi da tutto il mondo giacciono addor- mentati sotto il permafrost. Ma se l’uomo per vivere ha biso- gno di cibo è pur vero che ha bi- sogno anche di ricordarsi da dove viene: ed è con questa idea che la Piql, azienda norvegese, ha creato l’ Arctic world archive . Sito nella miniera numero 3, or- mai in disuso, il container ospita, scansionati su un’apposita pelli- cola creata dalla Piql in un poli- mero segreto, alcuni fra i docu- menti più importanti della storia dell’umanità. I primi a portare qui documenti sono stati l’archivio della Biblio- teca apostolica vaticana, l’Esa (Ente spaziale europeo), l’archivio Alinari e la cineteca di Bologna. In un luogo privo di confini e con una memoria recente dunque, nasce il tentativo di creare una memoria del mondo. Questa è davvero forse l’ultima Thule. Valentina Tamborra Cinquecento minatori russi e ucraini che difficilmente parlano inglese e che vivono solo e sol- tanto attorno alla miniera. Anche qui è presente un hotel e due bar (uno di questi però riservato ai soli minatori) ma davvero pochi turisti decidono di fermarsi a Ba- rentsburg Architettura tipicamente sovie- tica, Barentsburg fu fondata nel 1932 da una compagnia carboni- fera olandese che la cedette in seguito alla sovietica Arktikugol’, che tutt’ora gestisce la miniera. MC A DICEMBRE 2019 MC 15 Sopra, da sinistra : la cucciolata di un cane da slitta. | Astrid, guida turistica, usa i cani da slitta, vive a Longyearbyen dal 2006. È conosciuta in paese come «la fiamma» per via dei suoi lunghi capelli rossi. Sotto : l’Arctic world archive, situato nella miniera n. 3 di Longyearbyen. #

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=