Missioni Consolata - Giugno 2019

GIUGNO2019 MC 75 I l mese di maggio appena trascorso e, soprattutto, giugno, con la festa della Consolata, ci fanno sentire più forti la presenza e l’affetto di Maria, definita da papa Francesco, nella sua ultima Lettera ai giovani Christus vivit, «il grande modello per una Chiesa gio- vane, che vuole seguire Cristo con freschezza e docilità», che ci stimola a vivere il vangelo e a diffonderlo intorno a noi «con coraggio, entusiasmo» e… grinta missionaria. Il papa tut- tavia riconosce che non è necessario fare un lungo percorso perché i giovani diventino missionari: «Anche i più deboli, limitati e feriti possono esserlo a modo loro… Un giovane che va in pellegrinaggio per chiedere aiuto alla Madonna e invita un amico ad accompa- gnarlo sta compiendo una preziosa azione missionaria». In questo piccolissimo spunto di «metodologia missionaria», Maria si intrufola ricordando ai giovani (e non solo a loro) che la vita non è «nel frattempo», ma che tutti noi siamo «l’adesso di Dio», chiamati a vivere il pre- sente, l’oggi, con dedizione e generosità. È sempre lei la «donna forte del sì che sostiene e accompagna, protegge e abbraccia» i di- scepoli del Figlio, in attesa dello Spirito Santo, perché con la sua presenza nasca «una Chiesa giovane», con i suoi apostoli in uscita, per far sorgere un mondo nuovo. Dobbiamo, allora, anche noi, non solo amare e invocare Maria, ma anche «custodirla nel cuore», perché ci è stata affidata dallo stesso Gesù come un tesoro prezioso, una Madre che ci ricolma di attenzioni, nonostante la nostra piccolezza, la nostra fede fragile e, forse, la passione missionaria senza slancio. Preparandoci alla festa della Consolata, vogliamo ringraziarla con le parole «autobiografi- che», tenere e commosse di questa preghiera del nostro Fondatore: «Ringrazio più voi, o Maria, che il Signore, di essere già da 35 anni vostro custode. Che cosa ho fatto in questi 35 anni? Se fosse stato un altro al mio posto, che cosa avrebbe fatto? Ma non voglio investigare; se fossi stato tanto cattivo, non mi avreste tenuto tanti anni: è questo certamente un segno di predilezione. Se ho fatto male, pensateci, aggiu- state voi, e che sia finita; accettate tutto come se l’avessi fatto perfettamente. Prendete le cose come sono; mi avete tenuto, dunque dovete essere contenta. - E mi pare che la Ma- donna abbia sorriso». P. Giacomo Mazzotti A cura di Sergio Frassetto “MI PARE CHE LA MADONNA ABBIA SORRISO” “Tutta bella sei, o Maria, piena di grazia! Quando pronunciamo queste parole, pensiamo che non furono solo per la Madonna, ma anche per noi… Andiamo quindi alla Madonna con confidenza e sempre. Il Signore l’ha fatta depositaria della grazia”. Giuseppe Allamano

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