Missioni Consolata - Giugno 2019

14 MC GIUGNO 2019 res e difensoras di diritti umani. E ci sono state anche denunce e campagne di criminalizzazione (ac- cuse, ndr ) contro gli attivisti allo scopo di spaventarli e zittirli e di proteggere chi è sotto giudizio per questi crimini». Dove regna l’impunità Anche a Nebaj la questione delle responsabilità dei massacri è molto sentita e per coprirle sono in atto assassinii selettivi di attivi- sti: «A livello locale il tema dell’im- punità è stato molto forte e i col- pevoli cercano di ostacolare i pro- cessi penali finalizzati a chiarire i fatti e i responsabili. Ad esempio, a Nebaj, ci sono stati quattro femminicidi e un omicidio di attivisti ixil. Una di loro era Juana Ramirez Santiago che faceva parte del consiglio di amministra- zione della Red. C’è anche stato l’assassinio di Juana Rivera, una di- rigente di Codeca (Comitato di svi- luppo contadino, associazione lo- cale e ora anche partito politico, ndr ), e quello del giovane Jacinto di Cotzal, un altro attivista per i di- ritti umani. Tutti nel 2018, tra giu- gno e settembre. Questi fatti ci mostrano il senti- mento dello stato e delle autorità, di quelle persone che si meritano un processo penale, una con- danna per le loro responsabilità storiche, sia come mandanti intel- lettuali che come esecutori». Juana continua in tono pacato, quasi parlasse di cose semplici: «Tutto ciò ha obbligato la popola- zione a reagire e pronunciarsi per respingere la politica che lo stato sta portando avanti, contraria ai diritti umani e contraria al chiari- mento storico per arrivare alla giu- stizia. La maggioranza della popo- lazione si è resa conto che i propri diritti sono violati, e ha capito che il fine ultimo dello stato è proteg- gere se stesso. Questo perché co- loro che governano oggi hanno delle responsabilità nei confronti dei fatti che sono stati denunciati e che si vogliono chiarire, e che, a causa dell’impunità in Guatemala, si è sempre evitato di perseguire. Ma ora noi guatemaltechi ab- biamo capito chi sono i corrotti e chi sono i protagonisti di quelle azioni. Non si tratta di una per- sona singola ma della struttura dello stato del Guatemala: è un’at- titudine che complica e destabi- lizza la governabilità nel paese. Perché uno stato non può esigere giustizia, trasparenza rispetto dei diritti umani, se è lui stesso che li sta violando, come persone e come autorità. Siamo in una situazione fru- strante, preoccupante e vergo- gnosa, perché stanno facendo di tutto affinché non siano visibili le responsabilità che hanno verso il popolo. Adesso la gente vuole che Mora- les lasci il potere, perché sta lavo- rando sotto l’influenza e l’inte- resse dei militari che hanno avuto gravi responsabilità nella storia del Guatemala».

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