Missioni Consolata - Maggio 2019

Il grande problema è che «non stiamo facendo il vero dibattito, quello sul sistema, ma un dibattito periferico. La migrazione è il “ ca- che sex ” del capitalismo (letteral- mente: perizoma, qualcosa che nasconde, ndr ). È questo che si mostra per non parlare di pro- blemi di fondo». Che fa la società civile? Moussa è impegnato per i diritti umani e per una società più equa dagli anni ‘90, quando con altri studenti nel 1994 fondò Asc. Gli chiediamo oggi che ruolo può gio- care la società civile, ad esempio per far sì che si affrontino i veri problemi. «Informare, sensibiliz- zare e stimolare i dibattiti. Ma la società civile non è molto forte, ha diversi problemi, cerchiamo di fare delle piccole cose. Non è suffi- ciente, ma cerchiamo di parlare di questi temi, aiutare le persone a capire, dare dei nuovi orienta- menti. È molto difficile. Occorre costituire una massa critica con un gran numero di organizzazioni e avere i mezzi per farsi sentire per portare avanti il messaggio. Esi- stono radio e televisioni, ma oc- corre avere accesso, organizzare discorsi strutturati. Tutto questo non è ancora acquisito. Inoltre dobbiamo essere capaci di portare il dibattito in posti dove non c’è, come nei nostri villaggi. È un lavoro di educazione, risveglio di coscienze, che presuppone molta mobilità, immaginazione, per riuscire a spiegare, convincere, coinvolgere. Al tempo stesso il sistema ha la sua rete per fare il contrario. I paesi occidentali che vogliono diffondere un tipo di messaggio hanno i soldi, la tecnologia, le ri- sorse. C’è molto da fare e dob- biamo intensificare questo lavoro. Dobbiamo sforzarci di essere creativi . È la grande sfida che ab- biamo oggi». Marco Bello con la collaborazione di Sante Altizio l’uomo , come formiamo l’uomo. Educhiamolo alla differenza, a comprendere, ad avere spirito cri- tico . Senza questo, possiamo an- cora rivivere tutte le cose gravi che abbiamo già vissuto in pas- sato, le guerre. Se accumuliamo tutte le guerre in corso oggi è come una guerra mondiale. Solo che non succede sul teatro europeo o nordameri- cano. Ma tutto il mondo vi parte- cipa». E continua: «Abbiamo risorse, in- telligenza, capacità a sufficienza, eppure vediamo lo stato del mondo oggi: abbiamo creato una situazione in cui pensiamo che la minaccia per il mondo sia il fatto che la gente possa circolare. Ma per gli esseri umani è essenziale spostarsi, donne e uomini hanno sempre viaggiato. E non è solo la povertà che fa muovere la gente, ma anche la prosperità. Nei paesi ricchi, abbiamo delle sacche di povertà, milioni di per- sone disoccupate, ma non è per- ché non si ha la possibilità di farli lavorare. Negli Stati Uniti ci sono 40 milioni di poveri che se si am- malano possono morire perché non hanno l’assicurazione sanita- ria. Gli Usa non hanno la possibi- lità di fare qualcosa su questo tema? S AHEL - J IHAD - M IGRAZIONE • Marco Bello, Africa «coast to coast» , aprile 2019. • Marco Bello, La faticosa via del cambiamento , gen-feb 2019. • Marco Bello, Tra jihad e fibra ot- tica , dicembre 2018. • Marco Bello, «Ci legavano con corde e catene» , aprile 2018. • Marco Bello, Niger, frontiera d’Europa , marzo 2018. • Marco Bello, Di male in peggio , giugno 2017. • Marco Bello, Chiesa, dialogo con- tro terrore , dicembre 2015. • Marco Bello, Transizione: mis- sione compiuta , giugno 2011. MC A MAGGIO 2019 MC 17 N OTE ( 1 ) Movimento salafita originario del Nord della Nigeria e poi diffuso nel resto del paese e in Niger, Ciad e Camerun. Si contrappone all’inno- vazione e alle correnti sufi. ( 2 ) Eucap, European union capacity building , è un corpo misto europeo composto da forze di polizia con la missione di formare le forze di sicu- rezza nigerine - si legge sul sito uffi- ciale - allo scopo di combattere il terrorismo e il crimine organizzato, e di meglio controllare i flussi migra- tori e contrastare la migrazione ille- gale. ( 3 ) Il Niger è il quarto produttore mondiale di uranio, lo precedono Kazakistan, Canada e Australia. Nel 2017 in Niger si sono prodotte 3.449 tonnellate di uranio (dati francesi) per il 7,5% della produ- zione mondiale.

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