Missioni Consolata - Aprile 2019

APRILE2019 MC 75 U na boccata d’aria fresca che allarga cuore e polmoni in questa primavera abitata dalla «notizia» della risurrezione del Signore; notizia quasi incredibile che ridona speranza ai nostri giorni, spesso intaccati dalla «paralisi della normalità» (papa Francesco). Una «boccata d’aria fresca», così è stato definito il «Documento sulla fratellanza umana per la pace mondiale e la convivenza comune», firmato il 4 febbraio scorso da papa Francesco e da Ahmad Al-Tayyeb, il grande iman di Al-Azhar. E non si fa fatica a definirlo un docu- mento storico, perché è la prima volta che viene enunciata e sottoscritta da personaggi così importanti (leader delle due più consistenti religioni mondiali), una verità quasi ovvia: «Siamo cittadini dell’umanità, credenti appartenenti a diverse tradizioni religiose o anche persone di buona volontà», che s’impegnano a «costruire insieme la solidarietà umana per guarire le ferite dell’umanità». O, più semplicemente, riconoscendo che siamo tutti fratelli e sorelle, a intraprendere un cammino nuovo nel quale, superati antichi pregiudizi e mo- derne paure, riscoprire i valori della giustizia, del bene e della pace come «ancore di sal- vezza per tutti». Parole forse scontate, ma che non lo sono affatto se guardiamo al contesto in cui sono state solennemente proclamate, firmate e proposte come road map per i credenti del mondo intero. Aria di primavera, aria di missione per chi, come noi, è fermamente con- vinto che l’annuncio e la testimonianza del Vangelo, a tutti e senza muri, sono la strada più sicura per costruire, a piccoli passi, in questo nostro mondo ferito, la fraternità e la solida- rietà tra i popoli. E come non rallegrarci, ricordando che il nostro beato fondatore volle che i suoi missionari scegliessero la mansuetudine come strumento di trasformazione, «la più importante virtù per chi ha a che fare con il prossimo». L’aria dura, il senso di superiorità, la verità in tasca, le parole violente e offensive… non appartengono ai missionari dell’Allamano. Perché, come dice ancora il documento di Abu Dhabi, solo «il dialogo, la comprensione, la diffu- sione della cultura della tolleranza, dell’accettazione dell’altro e della convivenza contribui- ranno a ridurre molti problemi che assediano ancora gran parte del genere umano». Ci voleva proprio questa boccata d’aria fresca! P. Giacomo Mazzotti A cura di Sergio Frassetto UNA BOCCATA D’ARIA FRESCA “Un missionario che non ami il prossimo e non attragga a sé tutte le persone con un amore ardente, manca ad uno dei doveri più importanti, perché in lui tutto deve parlare di amore al prossimo. Mi sta a cuore la mansuetudine… esaminiamo dunque noi stessi, per vedere se l’abbiamo, se l’abbiamo sempre, se l’abbiamo con tutti”. Giuseppe Allamano

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