Missioni Consolata - Aprile 2019

«G heddafi per l’Italia era un grande so- stegno economico: i primi investi- menti libici in Italia furono nel 1972. Poi dal ‘75 aiutò la Fiat, l’Eni, l’Uni- credit e altre banche, anche per il finanziamento alle imprese. Invece l’Italia tradì tutto questo, la- sciandosi coinvolgere nella distruzione della Libia. E perché? Perché la politica estera italiana non è autonoma al 100%. È un paese sconfitto nella II guerra mondiale, fa parte della Nato, è sotto- messa direttamente e indirettamente agli Usa, ha 113 basi Usa e Nato sul suo suolo. Non può sottrarsi alle guerre volute dalla “comunità internazionale”. APRILE2019 MC 43 D Il 30 agosto 2008 fu firmato il trattato di amicizia tra Italia e Libia nel quale venne sancita la non in- gerenza interna tra i due paesi e il divieto di usare la forza, o gli spazi territoriali, contro l’altro. Tutta- via, tutto ciò è stato totalmente violato dall’Italia. La propaganda affermava che la Nato è interve- nuta per “proteggere” il popolo libico, ma secondo Sopra : l’abbraccio tra Silvio Berlusconi (all’epoca presidente del Consiglio) e Gheddafi, durante la visita a Sirte, 10 febbraio 2004. A sinistra : il cantante libico Esharef A. Mhagog, da 31 anni in Italia, intervistato dall’autrice. © Pool / AFP Italia - Libia, amici o nemici? A CURA DI A NGELA L ANO Riportiamo la testimonianza di A.Q., giovane avvocato di Tripoli che ci ha richiesto l’anonimato. Il suo testo si concentra sui rapporti tra Italia e Libia. TESTIMONIANZE /2 D

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