Missioni Consolata - Marzo 2019

tano, sono qui da cinque anni e in tutto questo tempo ho ricevuto solo tre visite». Chi è sposato e possiede un docu- mento che lo certifichi, ha diritto ad accedere alla Room for conju- gal visit use , una stanzetta dove è possibile avere rapporti sessuali con la propria coniuge. L’ambiente consiste in quattro pareti di legno senza tetto all’interno delle came- rate. Ogni camerata ha almeno quattro di queste stanze per le vi- site coniugali, ognuna delle quali contrassegnata da un carattere # seguito da un numero. Pertanto la moglie, non solo deve attraversare ali del carcere colme di detenuti, ma deve anche consumare l’atto con il marito nella totale assenza di privacy. A completare la scena, immagini pornografiche che tap- pezzano le pareti della room e cia- batte messe a disposizione delle signore. Nelle carceri femminili, in- vece, le camere per le visite coniu- gali non sono previste perché a se- guito del rapporto la reclusa po- trebbe rimanere incinta. Altro fatto impressionante è il nu- mero delle guardie. La buona con- dotta dei galeotti influenza il nu- mero dei secondini preposti alla loro sorveglianza. Nella sezione Maximum , che ospita circa 1.500 persone, ci sono appena tre agenti. Una guardia per 500 per- sone. «Ad aiutarci - confida un se- condino che chiede di rimanere anonimo - ci sono alcuni detenuti modello, come i capi dormitorio. Hanno il compito di far rispettare le regole e raccogliere eventuali lamentele. Vanno in giro con i no- stri stessi manganelli, ma è raro che se ne servano. Lavoro qui da diversi anni e non abbiamo mai registrato disordini». Luca Salvatore Pistone ( 1 ) Il rapporto di Amnesty Internatio- nal citato è reperibile sul web: www.amnesty.it/filippine-la-guerra- della-polizia-ai-poveri. FILIPPINE Qui : un detenuto fa la guardia alla porta della «stanza per uso coniugale» nel car- cere di Davao. Sotto : il momento della conta serale al car- cere maschile di Davao. # LE BOMBE - Il 27 gennaio due bombe sono esplose nella catte- drale cattolica di Jolo, capoluogo della provincia di Sulu. L’atten- tato ha fatto quasi 30 morti e un centinaio di feriti. L’atto terrori- stico è stato rivendicato dallo Stato islamico, cui è affiliato il gruppo armato di Abu Sayyaf. Sulu fa parte della regione auto- noma del Mindanao musulmano, una delle sei regioni in cui è di- visa Mindanao, la seconda isola delle Filippine. Per anni Minda- nao è stata teatro di una sangui- nosa guerra civile tra i separati- sti islamisti e il governo centrale di Manila.

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