Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2018

tro affermare che il debito verso i privati è un meccanismo di redi- stribuzione alla rovescia: prende a tutti per dare ai più ricchi perché solo i facoltosi hanno un sovrap- più da prestare allo stato. E i risul- tati si vedono: l’Italia è sempre più disuguale . Da un punto di vista patrimoniale, ossia della ricchezza accumulata sotto forma di case, terreni, titoli, le famiglie più ricche, pari al 10% del totale, detengono il 46% del- l’intera ricchezza privata, quelle più povere, pari al 50% del totale, posseggono il 9,4%. I segnali di un’Italia sempre più disuguale si ritrovano anche nella distribu- zione del reddito. Ogni individuo del 10% più ricco ha un introito annuale di 77.189 euro, mentre quelli del 10% più povero si fer- mano a 6.521 euro. Un divario di quasi 12 a 1. Situazione peggiore rispetto agli anni Ottanta quando il rapporto era 8 a 1. servizi. La forma più grave di po- vertà è quella di chi è in arretrato con le bollette, di chi non riesce a scaldare adeguatamente la casa, di chi non può permettersi un pa- sto appropriato almeno una volta ogni due giorni. Le persone in questo grave stato di depriva- zione materiale sono oltre 7 mi- lioni, 12,1% della popolazione. Ma se allarghiamo lo sguardo a chi vive in bilico a causa del suo stato di precarietà e di incertezza, tro- viamo che le persone a rischio po- vertà, o esclusione sociale, sono 18 milioni, il 30% della popola- zione italiana, il 4% in più del 2004. Persone a cui basta un dente da riparare, degli accerta- menti sanitari imprevisti, una ri- parazione d’auto fuori pro- gramma, per mandarle sott’acqua e costringerle ad arrangiarsi chie- dendo un prestito o rinunciando ad altre spese importanti. Quanto alle disuguaglianze si può senz’al- Disoccupati e fattorini E, infine, c’è la disoccupazione do- vuta a un rallentamento di tutta la macchina economica. Difficile dare i numeri al riguardo perché oggi si considera occupato anche chi lavora un’ora al giorno a par- tita Iva come fanno i fattorini di Foodora . L’Istat pone la disoccupa- zione a 2 milioni e mezzo di per- sone, 11,2% della forza lavoro, ma la Banca centrale europea (Bce) pensa che si debbano aggiungere altri 3 milioni di persone che un la- voro lo vorrebbero, ma non lo cer- cano perché scoraggiati. Un quadro allarmante su cui do- vremmo cominciare a riflettere, per trovare soluzioni alternative a tutte quelle che ci hanno imposto finora. Ma senza farci illusioni: ogni scelta fuori dall’ortodossia creditizia è destinata a suscitare scontri e ricatti. Intanto, però, co- minciamo a parlarne. Francesco Gesualdi AGOSTO-SETTEMBRE 2018 MC 67 Rapporto debito/Pil nei paesi europei MC R

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