Missioni Consolata - Dicembre 2017

DICEMBRE2017 MC 17 MC A «Abbiamo scoperto e fatto scoprire agli altri un volto più umano di chiesa, perché vivere insieme ai sacerdoti ci fa scoprire i pregi, ma anche i difetti. Noi laici siamo abituati a vedere i preti come qualcosa di perfetto, e quindi troppo lontani da noi. Vivere insieme ti fa sco- prire che sono persone identiche a noi». E continua: «C’è poi un volto di comunione: mettiamo insieme i soldi; un argomento questo, sempre scomodo. Noi non abbiamo un conto corrente nostro, condividiamo gli sti- pendi. Così scopri che vivere insieme rende possibili cose come vivere in 10 con due stipendi: abbiamo un so- stentamento del clero e due mezzi stipendi da inse- gnanti. Certo grazie all’aiuto di molte persone. Met- tendo insieme piccole forze di ognuno si possono fare grandi cose». «Terza cosa è la corresponsabilità. AMilaico esiste un superiore, che è padre Piero, ma tutto si fa insieme, si pensa e si organizza, poi ognuno porta avanti delle atti- vità a seconda del proprio carisma. Il fatto importante è che sia possibile lavorare insieme. Questo dà forza a noi per andare avanti, e fa capire che non è un sogno irrea- lizzabile. Importante è vivere delle cose. Importante è seminare. Siamo una comunità in uscita». Una comu- nità aperta al mondo. «I l nostro volto di Chiesa - per padre Piero - è un volto acqua e sapone, senza trucco, con sempli- cità. Magari con i capelli un po’ arruffati, per- ché a Milaico siamo anche un po’ disordinati. Ma sem- pre con un sorriso nei confronti di chi arriva». «Io sono arrivato in comunità due anni fa, e come prima cosa mi sono sentito accolto. L’accoglienza radicale non è scontata. Penso che derivi dalla famiglia, ambiente in cui si impara ad accogliersi, marito e moglie, anche quando è difficile, poi i figli. La scopri solo vivendo in- sieme. È una delle caratteristiche che Gesù ci insegna di più. Secondo me se gli stavi vicino, ti faceva sentire come lui, come amici da sempre. Sapeva come prendere l’altro e farlo sentire bene». È entusiasta padre Piero: «Una delle sfide di stare in- sieme laici e religiosi è un po’ mettere insieme le due parti dell’universo: ognuna ha fatto delle scelte e la- sciato delle cose. Mettendo insieme l’acco- glienza e la voglia di avere una casa aperta si riesce a essere al servizio di molte più persone. C’è chi preferisce parlare con un religioso e chi con un laico. Insieme si riesce a stare meglio e a servire meglio. Ci sono tante esperienze di famiglie a chilometri zero, ma c’è ancora paura, soprattutto da parte di noi preti, di perdere il controllo sulle cose, sulle persone. Perdere il potere. Sono paure prive di fondamento: si pensa e si sogna insieme». Marco Bello In queste pagine : padre Piero Demaria e Chiara Viganò. | Il cardinal Luis Antonio Gokim Tagle, arcivescovo di Manila, che ha animato con la sua simpatia una serata del festival. | Il musicista togolese Arsene Duevi. | MC al Festival della Missione. #

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