Missioni Consolata - Maggio 2017

30 MC MAGGIO2017 anche a fronte di cessioni parziali e acquisizioni, entrata di nuovi manager, capitali, passaggi gene- razionali o quotazioni in borsa. Non i migliori del mondo ma migliori per il mondo Non appare trascurabile anche il fatto che i nuovi talenti per lavo- rare scelgono le aziende che hanno un impatto sociale posi- tivo. È un fatto importante che il 77% dei millenials affermi che «lo scopo dell’azienda è parte fonda- mentale del motivo per cui hanno scelto di lavorare in essa».I mil- lennials (generazione nata tra i primi anni ‘80 e il 2000, ndr ) co- stituiscono da soli oltre il 50% della futura forza lavoro, che di- venterà il 75% entro il 2025. Inoltre, le informazioni non finan- ziarie sono diventate fondamen- tali poiché la maggior parte degli investitori ritiene che le imprese non siano adeguatamente traspa- renti in merito ai rischi non finan- ziari e quasi la metà degli investi- tori esclude determinati investi- menti sulla base di informazioni non finanziarie (come impatto sull’ambiente, inquinamento e ri- ciclo, trattamento dei dipendenti in particolare le donne, uso di materie prime certificate, non es- sere associati con produzione e vendita di armi, ecc.). In fondo non si vuole un’azienda che sia «la migliore del mondo» ma «migliore per il mondo». Ridefinire il «valore» Aristotele pensava che ci fosse un «giusto prezzo per ogni cosa» e Marx pensava che il valore fosse generato dal lavoro ma, più di re- cente, la maggior parte degli eco- nomisti ha accettato che l’unico concetto di valore che abbia senso nasce dall’interazione tra domanda e offerta sui mercati: «qualcosa ha valore solo se qual- cuno è disposto a pagare per essa». Tale definizione di valore costringe gli economisti a osser- vare il comportamento reale, piuttosto che cercare di scoprire realtà nascoste. Molti elettori sono disposti a pagare le tasse per le forze di polizia e le scuole pri- marie e molti governi sono in grado di fornire questi servizi. Molti donatori sono disposti a fi- nanziare l’assistenza sanitaria per i bambini nei paesi in via di svi- luppo e molte associazioni locali sono in grado di fornire tale assi- stenza. In questi ambiti, analizzare il valore sociale non è difficile, perché i legami tra ciò che vo- gliono i finanziatori e ciò che i for- nitori possono offrire è chiaro. Ma, per altre questioni sociali i le- gami tra domanda e offerta sono carenti e, in alcuni casi, la do- manda effettiva può mancare perché finanziatori, politici o pri- vati cittadini non percepiscono un bisogno come sufficientemente urgente da giustificare l’impiego delle loro risorse. Consorzio Auxilium A Torino, nel 2016, è nato il Con- sorzio Auxilium, facente capo a una generazione di imprenditori che credono nelle società Benefit e che desiderano, al contempo, promuovere un approccio cultu- rale al tema del valore di impresa che non sia basato solo in termini di profitto. Attraverso gli strumenti legali e fi- nanziari messi a disposizione dal mondo delle Sb, essi hanno la possibilità di spiegare ai stakehol- der e ai shareholder come le ri- sorse investite in tali aziende pos- sono contribuire al raggiungi- mento di risultati coerenti con la propria mission , generando al contempo un impatto sociale po- sitivo. Al Consorzio si aderisce per spi- rito mutualistico e di interesse re- ciproco, ma anche con l’obiettivo dichiarato che una percentuale del fatturato generato per mezzo degli scambi promossi dal Con- sorzio sia destinata ad alimentare attività sociali di vario genere, a partire dall’ambito locale. Nel suo primo anno di vita il Consorzio ha dato lavoro a famiglie «trovate» davanti ai supermercati della Città, promosso corsi di italiano per l’integrazione degli stranieri, attivato progetti di formazione, finanziato progetti di coopera- zione sociale e internazionale… e siamo solo all’inizio. Paolo Rossi * * Ha una laurea in Economia e master in Sviluppo umano e ambiente, con esperienze di studio, volontariato e la- voro all’estero; è presidente della Col’Or Ong, impegnato nel Consorzio Auxilium e assegnista di ricerca presso l’Università del Piemonte Orientale. _______________ B IBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA dettagliate sul sito della rivista: www.rivistamissioni- consolata.it ITALIA S chema ideale dell’attività di una B Corp . Dalle risorse di partenza (fondi, equipag- giamento, persone) all’attività (i servizi resi a fronte di bisogni basilari e lo svi- luppo delle potenzialità); dai risultati im- mediati (persone servite, servizi resi, pro- getti completati) a quelli a medio e lungo termine (miglioramento della qualità della vita, maggiori entrate), fino a com- battere le radici stesse della povertà. # © Paolo Rossi

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