Missioni Consolata - Maggio 2017

14 MC MAGGIO2017 Sono previsti incontri, conferenze. «Ma lui invita chi vuole. Non è stata un’operazione consultativa, ma nominativa. Il governo non si è consultato, ha invitato alcune per- sonalità sud sudanesi che reputa rappresentative della società». Pa- dre Daniele è scettico su questa iniziativa, dalla quale alcuni impor- tanti esponenti si sono già defilati per evitare ogni strumentalizza- zione. «Ad esempio monsignor Pa- ride Thaban vescovo emerito di Torit, ha 81 anni e fa molto per la pace, ma ha preferito star fuori da questo dialogo organizzato dalle istituzioni». Il dialogo sarebbe un paravento per il governo dietro cui nascon- dersi dalla comunità internazio- nale, Usa e Gran Bretagna in testa, che vorrebbero una stabilizzazione del paese. «Dovrebbe portare a far rispettare gli accordi del luglio 2015 di cui i governativi non hanno mai tenuto conto». L’ac- cordo non piaceva, soprattutto ai cosiddetti « Dinka helders », perso- naggi influenti che stanno dietro o intorno al presidente. Uno di loro è il generale Paul Malong, potente capo dell’esercito, dinka ma di un clan diverso da quello di Kiir. Machar fuori gioco? Gli scontri sono iniziati a Juba e si sono estesi in diversi stati, a co- minciare da quelli in cui c’è petro- lio, che sono anche quelli a mag- gioranza nuer: Unity, Jonglei e Up- per Nile. Ma è Unity il più colpito per morti e devastazione. È lo stato di cui è originario Riek Ma- char, l’altro signore della guerra. Ma dove si trova oggi Machar? Fuggito nella foresta con 700 uo- mini dopo lo scoppio di violenti scontri a Juba, seguiti alla firma dell’accordo nell’estate 2015 e al- l’insediamento del governo prov- visorio (aprile 2016), riparato in Congo, malato è stato poi curato a Khartum, capitale del Sudan. Ri- stabilito, ha fatto un appello a tutti i sud sudanesi di imbracciare le armi contro l’esercito governa- tivo dei Dinka. «È in quell’occa- sione che abbiamo visto un cam- biamento brusco della comunità internazionale rispetto all’appog- gio a Machar, perché la sua chia- mata alla guerra non è piaciuta». Andato in Sudafrica (dove peral- tro ha delle proprietà) per farsi curare, ha tentato di organizzare un ritorno sul campo, ma è stato bloccato ad Addis Abeba (Etio- pia). «Lontano dal terreno non riesce a comandare le truppe, ed ecco che stanno venendo fuori nuovi gruppi e nuovi leader mili- tari, come Cyrillo, appunto». Morire di fame Il paese è in ginocchio anche per la fame. Una fame causata dalla ca- restia, ma soprattutto dalla guerra, dalla fuga della popola- zione, dall’impossibilità di colti- vare. «Oggi nell’Unity State si muore di stenti e di fame. Sono bambini, donne e vecchi che muoiono per primi. Gli altri sono SUD SUDAN © Af MC © Af MC

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