Missioni Consolata - Marzo 2017

56 MC MARZO2017 L ei aveva solo ventiquattro anni, lavorava presso una delle più grandi agenzie pubblicitarie del Giappone. A Natale del 2015 si è gettata dal terzo piano, dalla stanza del dor- mitorio nella quale viveva. Seppure i morti sul lavoro in Giap- pone siano all’ordine del giorno, questo suicidio ha avuto una riso- nanza mediatica senza prece- denti. KAROSHI : SUICIDARSI PER TROPPO LAVORO Il prezzo del Mercato Matsuri, questo il nome della gio- vane donna, lavorava per la Dentsu, ovvero il gigante della pubblicità noto proprio per le troppe ore di lavoro a cui sotto- pone i sui dipendenti e per una gestione del personale spietata. Una delle prime morti per troppo lavoro nella stessa azienda risale addirittura al 1991 quando un uomo, anche lui di ventiquattro anni, si era impiccato in casa. Nel 2000 la più alta corte del Giap- pone aveva stabilito che quel sui- cidio era stato causato da insoste- nibili condizioni di lavoro. In quell’occasione l’azienda aveva concordato con la famiglia della vittima un risarcimento di quasi due milioni di dollari. Il caso di Matsuri è diventato em- blematico perché grazie ai social media su cui lei regolarmente co- municava possiamo ricostruirne Tra i grandi paradossi dell’era moderna non c’è solamente quello di un mondo diviso tra chi soffre la fame e chi invece ha fatto dello spreco una parte integrante del proprio stile di vita, c’è anche quello di un mondo in cui, mentre molti soffrono per la disoccupazione (il tasso in Grecia è del 28%, in Spagna del 26% e quella giovanile in Italia del 40%), altri soffrono (e muoiono) per troppo lavoro. Emblematico un caso di morte da troppo lavoro a Tokyo che ha scosso la coscienza dell’intero Giappone. © Moyan Brenn -flickr com GIAPPONE di CRISTIAN MARTINI GRIMALDI MC A

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