Missioni Consolata - Marzo 2017

MARZO2017 MC 55 vecchio conosciuto, che il nuovo sconosciuto”». La condizione indigena Circa metà della popolazione del Guatemala è indigena. La sua condizione continua a essere drammatica. «Negli ultimi anni la popolazione indigena si è impoverita. Nelle co- munità indigene la miseria è au- mentata del 12 per cento. Nel paese c’è denutrizione cronica: uno ogni due bambini è denutrito e questa percentuale sale tra i bambini indigeni. Sono cifre uffi- ciali. In Guatemala tutto si mani- pola, ma in questo caso neppure il governo può nascondere la realtà. Purtroppo, non abbiamo ottenuto quanto sognavamo negli anni Ot- tanta, eppure ultimamente c’è stata una mobilitazione impor- tante da parte dei popoli indi- geni». Intende dire che, nonostante le oggettive difficoltà, c’è stato un cambio in positivo? «Quando io lavoravo per la Fonda- zione Menchú, l’enfasi era sull’e- ducazione bilingue. Oggi questo è stato superato. Oggi i popoli indi- geni lottano come comunità e non più come singoli soggetti. Lottano per i loro diritti (incluso il diritto allo sviluppo e quello a essere con- sultati). Hanno anche iniziato a co- struire ponti con la popolazione non indigena. In questo modo si ri- ducono le barriere del razzismo e quelle nate durante la guerra ar- mata. È un modo per arrivare a una conciliazione». L’avanzata evangelica Anche in Guatemala le chiese evangeliche sono in continua crescita a scapito della chiesa cattolica. Come vede la situa- zione? «Gli evangelici sono ormai il 35 per cento della popolazione. Quanto alla chiesa cattolica, è di- visa in due correnti, come accade in molti paesi. Una è quella della gente, quella che lotta per l’am- biente e contro il crimine orga- nizzato. Una chiesa che fa molto arrabbiare la destra, che l’accusa di promuovere la guerra, di es- sere marxista e comunista (come si diceva un tempo). Con l’arrivo di Francesco questa chiesa è stata rafforzata. Poi c’è la chiesa tradizionale che non appoggia i poveri, che dice di voler mante- nere una posizione distaccata. Questa è rappresentata dalla Nunziatura, per esempio. Come cattolica io spero che, presto o tardi, il messaggio di Francesco arrivi a tutta la struttura. Già oggi abbiamo vescovi molto coinvolti nella realtà sociale. Mons. Ra- mazzini e mons. Cabrera sono i più rappresentativi, ma non sono più soli». Il Guatemala cambierà Claudia, passano i decenni ma sembra che il Guatemala abbia sempre gli stessi problemi e che qualsiasi soluzione, alla fine, sia destinata al fallimento. C’è troppo pessimismo in questa vi- sione? «Secondo me, il nostro presente e il nostro futuro stanno nel diritto a difendere i diritti umani. In questi anni mi ha mantenuta viva la vi- sione di tanta gente. Se riusciremo a liberarci delle forze intolleranti, il Guatemala cambierà e non sol- S ITI INTERNET : • www.udefegua.org È il sito dell’organizzazione fondata da Claudia Samayoa. • www.pdh.org.gt Il sito del Procuratore per i diritti umani ( Procurador de los derechos humanos ), organismo governativo. • www.www.ine.gob.gt È il sito dell’Istituto nazionale di statistica. • www.facebook.com/JimmyOfi- cial/ La pagina Facebook del presidente guatemalteco Jimmy Morales. A RCHIVIO MC • Marco Bello - Paolo Moiola, Il lungo cammino del popolo di mais, Incontro con Rigoberta Menchú Tum , maggio 1996. • Paolo Moiola, La violenza è come un virus, febbraio 2004. • Paolo Moiola, Donne dalla pelle dura , Incontro con Rosalina Tujuc, febbraio 2004. • Paolo Moiola, L’ingiustizia non è un dono divino , marzo 2004. • Paolo Moiola, Al potere per cam- biare , Incontro con mons. Ramaz- zini, maggio 2011. • Marco Bello, Misericordia e new media , aprile 2016. Tutti gli articoli elencati, eccetto il primo, sono reperibili sul sito della rivista: www.rivistamissioniconsolata.it . © Adam Baker tanto esso, ma l’intera regione. Assieme abbiamo un grande po- tere e questa è la mia speranza». Paolo Moiola MC A • Diritti umani | Povertà | Popoli indigeni | Chiese evangeliche •

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