Missioni Consolata - Aprile 2016

68 MC APRILE 2016 MCO Fondazione Missioni Consolata Onlus Cooperando... www.missioniconsolataonlus.it di Chiara Giovetti LAGO TURKANA, VENTODISVILUPPO? Q uando si cerca di descrivere Loiyangalani, villaggio «dalle molte piante» sulle rive del lago Turkana, è facile venire colti dall’an- sia da prestazione. D’istinto, viene voglia di cercare una combi- nazione di parole originale, unica e definitiva per un posto che non ha niente di già visto, per un posto che somiglia solo a se stesso. Qualcuno parla di paesaggio lunare, altri dell’angolo remoto di mondo dove Dio ha accatastato tutti i sassi che erano avanzati dalla creazione, altri ancora di tempo sospeso, promemoria per un’umanità che do- vrebbe ricordarsi da dove viene. Forse l’unica operazione davvero onesta è quella della semplice elenca- zione: montagne di pietre nere, colline di roccia marrone, sabbia ocra, sassi bianchi, l’acqua del lago: turchese la mattina, verde petrolio a mez- zogiorno, blu turbante di tuareg la sera. Donne turkana coperte di rosso e di collane di perline, pochissimi uomini, almeno durante il giorno, per- ché la gran parte sono fuori dal villaggio col bestiame. Capanne a forma di igloo di paglia gialla, ghiaia grigia, chiazze di erba cresciuta dove il sole s’è distratto, dimenticandosi di seccarla. Capre, cammelli, zebù, qualche asino. Le acacie, quelle sì identiche ovunque, capaci di crescere anche fra i sassi, testarde e indifferenti. L’antenna bianca e rossa della rete cellulare, rare casette squadrate di cemento. Un elenco, certamente non completo, per descrivere un luogo speciale. Le piaghe: siccità, conflitti, analfabetismo Quel che è certo, invece, è che la zona intorno al lago Turkana è la più povera del Kenya. Tanto per cominciare, è collegata malissimo con il re- sto del paese: da Nairobi a Loiyangalani, occorrono tre giorni di 4x4, due La zona intorno al lago Turkana è la più povera e lasciata a se stessa del Kenya. Da qualche anno a questa parte, però, qualcosa è cambiato: un giacimento di petrolio, il progetto dell’impianto eolico più grande d’Africa, la diga sul tratto etiope del fiume Omo, un enorme bacino sotterraneo d’acqua hanno portato l’area al centro dell’atten- zione. E davanti a una sfida decisiva. © Gigi Anataloni

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