Missioni Consolata - Aprile 2016

APRILE 2016 MC 67 MC ARTICOLI # A sinistra: foto pubblicitaria di vino. # A destra: gruppo di partecipanti a un corso di servitori-insegnanti per i club. Obiettivi: solidarietà, giustizia sociale, pace e tutela dei diritti La spiritualità antropologica S econdo Vladimir Hudolin, tra le persone con pro- blemi alcol correlati è frequente un disagio «spi- rituale», in cui emerge la non accettazione di se stessi e del proprio ruolo nella comunità. Chi ne soffre non riesce più a interagire, si sente depresso, non comprende se stesso né gli altri, perde la speranza e la voglia di fare qualsiasi cosa. Tale disagio non è peral- tro esclusivo di chi ha problemi con l’alcol. «Nel mondo la spiritualità antropologica attuale (o cultura sociale) lascia molto a desiderare: basti vedere l’au- mento dell’uso delle sostanze psicoattive, dei problemi alcol correlati e complessi, del terrorismo, delle guerre continue, la mancanza di giustizia sociale e molti altri problemi», scriveva il medico croato negli anni ‘90. E concludeva: «Noi, nei club, dobbiamo pren- dere parte a iniziative per migliorare la vita nelle no- stre famiglie e comunità». L’ approccio ecologico-sociale ha infatti come obiettivi ultimi la solidarietà, l’amicizia, l’amore, la giustizia sociale, la pace e la tutela dei diritti umani (tra cui il diritto alla libertà, gravemente com- promesso in chi è dipendente da sostanze). Tutti que- sti sono temi molto vicini, a ben vedere, ai principi della Laudato Si’ . E non a caso, visto che Hudolin era profondamente religioso: «La vita è un dono di Dio e della natura; e i club fanno tutto il possibile per pro- teggere i valori spirituali, che sono specifici della spe- cie umana e che la vedono diversa da tutte le altre creature». L’etica e la spiritualità antropologica sono orientate a far emergere desideri, progetti, emozioni, valori umani; e a cambiare lo stile di vita personale e fami- liare, partendo dall’astinenza e avanzando verso una maggiore sobrietà dei comportamenti. Stef.Gar. P ER SAPERNE DI PIÙ Aicat, Associazione italiana club alcologici territo- riali: www.aicat.net . Numero verde 800 974250. B IBLIOGRAFIA ESSENZIALE • V. Hudolin, Manuale di alcologia , Erickson 2013; • G. Corlito, Alcologia e salute mentale: le situazioni multiproblematiche secondo l’approccio ecologico-so- ciale , Erickson 2005; • Aavv, Alcol… piacere di conoscerti! Guida ecologica alla promozione della salute , Erickson 2009; • L. Musso, La magnolia è fiorita: Vladimir Hudolin raccontato da Visnja Hudolin, Aicat 2007. accolto a braccia aperte e ho po- tuto ricominciare». Ma se è vero che i club non risol- vono tutto, è anche vero che van- tano percentuali di successo molto alte: l’astinenza media (su- periore ai 3 anni) per quanti li fre- quentano regolarmente è infatti del 73%. «Un risultato notevole, visto che solo il 20% di chi si ri- volge ai servizi pubblici riesce a smettere di bere», osserva Albe- rini. «Inoltre, in tempi di crisi e ta- gli alla sanità, un metodo come quello dei club, praticamente a costo zero, andrebbe diffuso in maniera capillare su tutto il terri- torio». Stefania Garini © Stefania Garini

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