Missioni Consolata - Aprile 2016

gliaia di latinos che vivono nella città di Milano, solo poche centinaia, forse 150 o 200, hanno in qualche modo a che fare con esso. Dai dati raccolti attraverso il progetto «Latinos. Interventi per l’integrazione sociale di giovani la- tinoamericani» - che negli anni 2010-11 ha portato alla costituzione di un tavolo di rete tra diverse realtà del milanese 2 interessate dal fenomeno delle pandillas -, e dalle testimonianze di diversi ragazzi, emerge che molti membri di bande hanno alle spalle una storia di ricongiungimento fami- liare: l’esperienza di una migrazione difficile e molte volte non voluta. Le vicende raccontate spesso si assomigliano: una famiglia di provenienza segnata dalle difficoltà economiche e da una figura paterna assente o, co- munque, marginale (come accade di frequente nelle società latinoamericane). Una madre che mi- gra affidando alle cure dei nonni o di altri familiari i figli ancora piccoli, i quali sperimentano il loro primo grande trauma. La possibilità del ricongiungimento fami- liare che arriva dopo di- versi anni, quando la ma- dre si è regolarizzata. Il minore, ormai adole- scente, che intraprende il viaggio per raggiungerla, a volte senza sapere che si tratta di un viaggio «di sola andata», e che viene quindi esposto al nuovo trauma del distacco dagli adulti che lo hanno cresciuto e dagli eventuali fratelli, nel caso in cui il progetto di ricongiun- gimento riguardi un figlio per volta. Giunto in Italia il ragazzo si trova spesso a vivere con una madre pressoché scono- sciuta, che sovente ha costituito, a volte a sua in- saputa, una nuova famiglia e ha avuto altri figli. Quella madre e il padre (quando c’è) sovente sono impegnati diverse ore al giorno in lavori social- mente poco riconosciuti, vivono in piccoli appar- tamenti e non godono del benessere che il figlio si aspettava di trovare, illuso dal potenziale d’acqui- sto che nel suo paese avevano le rimesse prove- nienti dall’Europa. In molti casi il ricongiungimento avviene ad anno scolastico avviato (cioè a gennaio, poiché in di- versi paesi latinoamericani il calendario scola- stico coincide con l’anno solare), circostanza che fa aumentare le difficoltà di inserimento del gio- vane, già disorientato per il fatto di trovarsi in un paese freddo, profondamente diverso dal suo, di cui non parla la lingua, in un periodo della vita, l’a- dolescenza, di per sé difficile. Il vissuto di esclusione, il risentimento verso la fa- miglia, il bisogno di ritrovare ele- menti della propria «vita prece- dente», spingono il nuovo arrivato a cercare la vicinanza e l’affetto di coetanei che abbiano condiviso la stessa esperienza. Fuga dal reclutamento Una delle organizzazioni partner del Progetto Latinos è stata la Ong Soleterre Strategie di Pace , che, operando sia in El Salvador con attività di prevenzione ri- volte ai ragazzi dei quartieri più violenti, e con un difficile lavoro di sensibilizzazione e coinvolgi- mento delle istituzioni) che a Mi- ano (attraverso il Centro per cittadini e famiglie migranti), ha un osservatorio privilegiato sul problema delle bande, princi- palmente su quelle di deriva- zione salvadoregna (la MS-13 APRILE 2016 MC 45 DOSSIER MC | PANDILLAS Riccardo Cuppini/Flickr.com__Roma

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