Missioni Consolata - Marzo 2016

MARZO 2016 MC 11 • Discriminazione | Sfruttamento | Caste | Valmiki • MC ARTICOLI # A sinistra : una pulitrice di latrine a Dura Khund, Varanasi. # Sopra : Leela, è una Valmiki che vive a Nand Nagri, periferia Nord di Nuova Delhi. Come lei, secondo un rapporto del 2014 di Human Rights Watch , esistono tuttora nel paese al- meno 300mila famiglie. Donne e uomini che sopravvivono con la pratica della raccolta manuale di rifiuti umani, nota come «manual scavenging». E questo nono- stante una legge approvata dal parlamento indiano nel settem- bre 2013 l’abbia messa al bando, e una sentenza della Corte su- prema del marzo 2014 abbia ri- chiamato gli stati indiani a far ri- spettare la legge e ad avviare pro- grammi di «riabilitazione» per i raccoglitori manuali. Secondo Bezwada Wilson, fonda- tore e leader di Safai Karmachari Andolan (Ska), un’organizzazione che si batte per l’eradicazione della pratica della raccolta ma- nuale, le leggi non bastano. «L’In- dia si muove sempre in due oppo- ste direzioni: il rispetto della Co- stitutione e la nostra cultura. E quest’ultima ruota attorno al si- stema delle caste, che permea tutta la società indiana». Figlio di raccoglitori manuali lui stesso, Bezwada ha abbracciato la battaglia contro la discrimina- zione di casta dopo aver letto «L’abolizione delle caste», un pamphlet scritto da Br Ambedkar nel 1936. Oltre le caste Una foto del primo intellettuale dalit indiano campeggia nell’uffi- cio di Bezwada, a Nuova Delhi, e in case dalit in tutto il paese. Il tema delle caste è stato al centro di una polemica, cruciale per le sorti dell’India, che Ambedkar, sconosciuto all’estero, ebbe con il ben più noto Mahatma Gandhi. Per quest’ultimo le caste erano il collante della società indiana, mentre per il primo cristallizza- vano le strutture di potere, legit- timando sopraffazioni e abusi. Negli ultimi decenni, personalità dalit sono emerse nella politica indiana, ma le violenze di casta continuano, e i dati, quelli noti per lo meno, sono raggelanti: se- condo l’ Ufficio nazionale delle sava 20 rupie al giorno (meno di 50 centesimi di euro, ndr ), ma non sempre. A volte pagavano in ritardo, altre non pagavano af- fatto. Ma tutti le lanciavano i soldi a distanza. La prima volta Il primo giorno lo ricorda bene. Il tanfo proveniente dalla sua stessa pelle le ha aggredito le na- rici, lei ha provato a reprimere i conati di vomito, ma invano. Le vertigini l’hanno sopraffatta, e il contenuto della cesta le si è river- sato addosso. I passanti le gira- vano al largo, guardandola furti- vamente e procedendo oltre. Trattenendo il respiro fin quasi a soffocare ha raggiunto una pompa d’acqua nel cortile di una casa. Alle prime gocce spillate, è sbucata la padrona, che le ha ur- lato contro. «Quella donna ap- parteneva alla casta dei Brahmini, e quella era l’acqua con cui lava- vano il tempio», ricorda oggi Meena. «Una come me l’avrebbe contaminata».

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=