Missioni Consolata - Marzo 2016

INDIA di GIANLUCA IAZZOLINO Foto di ELOISA D’ORSI F ino al matrimonio, Meena non era mai stata del tutto cosciente di essere una Da- lit, ovvero un’intoccabile. Per l’esattezza, una Valmiki, cioè membro di un gruppo di fuorica- sta che occupa i gradini più bassi nell’intricata gerarchia sociale in- duista. Lo erano i suoi genitori, ma lei si era sempre presa cura dei fratelli minori e non li aveva mai seguiti nei loro giri mattutini. Una volta diventata madre, ha cercato lavoro, ma ha scoperto che non c’erano possibilità per una Valmiki come lei, se non pu- lire latrine. Per 15 anni, ogni IL DRAMMA DELLE PULITRICI DI LATRINE giorno, ha così percorso le strade di Ramnagar, un sobborgo alla periferia Est di Nuova Delhi, reg- gendo sulla testa una cesta di vi- mini traboccante di escrementi umani. Lavorava per dieci fami- glie della zona e cominciava il suo giro all’alba. Le facevano trovare la porta posteriore aperta. Lei si dirigeva in silenzio verso la latrina di casa e raccoglieva le feci aiu- tandosi con una scopetta o, a volte, a mani nude. Poi si spo- stava in un’altra casa. A fine mat- tina, svuotava il contenuto della cesta in una fogna aperta. In cambio, ogni famiglia le ver- I Valmiki, fuori casta, sembrano avere il destino segnato. Vuotare le latrine private. Qualcuno cerca di opporsi e liberarli da una vita tra le più degradanti. Ma la tradizione è più forte della legge. E della religione. Reportage dall’India. A MANI NUDE

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