Missioni Consolata - Luglio 2014

1993 / LA COMMISSIONE PER LA VERITÀE LA LEGGE D’AMNISTIA Come previsto dagli accordi, fu istituita una Commis- sione per la Verità, sotto l’egida delle Nazioni Unite, con il compito di fare luce sulle violenze perpetrate da entrambi gli schieramenti in lotta. La reazione del Governo di fronte al dossier elaborato dalla Commissione fu critica e sprezzante. Il presi- dente in carica, Alfredo Cristiani, affermò che il report non rispondeva al desiderio della maggioranza dei salvadoregni, i quali volevano perdonare e dimenti- care un passato tanto doloroso. Cinque giorni più tardi, il 20 marzo 1993 , l’Assemblea legislativa emanò una legge di amnistia generale, che concesse l’impu- nità a tutti coloro che avevano commesso delitti rela- zionati al conflitto armato. Tale legge, tuttora vigente, permette ai responsabili dei crimini di vivere indistur- bati, in alcuni casi occupando posizioni di prestigio nella vita politica ed economica del paese e costitui- sce il principale ostacolo alla ricerca di verità e giusti- zia portata avanti dalle vittime del conflitto e dai loro familiari. 1992-2009 / IL POSTGUERRA E LA DESTRA DI ARENA Le due decadi successive al conflitto videro, sul fronte politico, la supremazia di Arena con i suoi presidenti Cristiani ( 1989-94 ), A. Calderón Sol ( 1994-99 ), F. Flo- res ( 1999-2004 ) e E. A. Saca ( 2004-2009 ), che punta- rono tutto sullo sviluppo del capitalismo, rifiutandosi di affrontare le cause che avevano portato alla guerra interna. Dalla fine della guerra poi, il problema dell’alto livello di criminalità crebbe sempre più: dal 1994 al 2012 le fonti ufficiali hanno registrato 73.608 omicidi (la guerra civile ne causò circa 75mila). Le violente bande giovanili, chiamate pandillas callejeras o maras , pur non essendo le sole responsabili di tanta violenza, sono tutt’oggi la principale fonte di allarme sociale. 2009-2014 / L’FMLN AL POTERE: PROMESSE DA MANTENERE Nel 2009 , l’Fmln (trasformatosi in partito con gli ac- cordi di pace), vinse per la prima volta le elezioni dopo alcuni turni elettorali in cui aveva guadagnato consensi, al contrario di Arena che ne aveva persi. Mauricio Funes divenne presidente della Repubblica con promesse e aspettative di progressi sul fronte della giustizia sociale e dello sviluppo che furono poi onorate solo in misura moderata. Lo scorso mese di marzo 2014 , dopo una campagna elettorale dominata dal tema della sicurezza, l’Fmln - con il candidato Salvador Sanchez Cerén, ex leader guerrigliero - ha vinto nuovamente le elezioni, con un vantaggio di soli 6mila voti su Arena. A.Z. DOSSIER MC EL SALVADOR ciata, l’uditorio lo ascolta in silenzio, quasi in ap- nea, e sostiene la sua voce spezzata con la sua presenza attenta e discreta. La povertà e il dolore hanno fatto invecchiare precocemente quest’uomo mite che, tra le la- crime, ringrazia Dio e i presenti per l’opportunità di parlare. Poi rivolge un pensiero allo stato: «Mi hanno raccontato che a San Salvador c’è un mo- numento a Roberto D’Aubuisson. Lo chiamo con nome e cognome e con la certezza che fu un as- sassino. È un abuso per me e per tutta questa gente sopravvissuta. È anche un abuso, io credo, che la terza brigata del dipartimento di San Mi- guel sia stata intitolata al colonnello Domingo Monterrosa: questo vuole dire che nel paese in cui siamo nati noi non valiamo nulla…». La denuncia del signor Cornelio risuona molte volte nel corso delle sessioni del Tribunale: le ce- lebrazioni istituzionali dei militari che furono re- sponsabili dei crimini commessi in El Salvador non possono non ferire profondamente le vittime. La rimozione di tutte le onorificenze conferite ai victimarios è una delle forme di riparazione invo- cate, insieme alle indagini e ai processi che do- vrebbero affermare pubblicamente la verità su quanto accadde in quegli anni bui, alla ricerca delle persone scomparse, alle esumazioni, alla no- bilitazione pubblica delle vittime, alla trasmis- sione della memoria storica alle nuove genera- zioni, all’indennizzo economico e all’assistenza sanitaria e psicologica. Il diritto internazionale, facendo riferimento a queste richieste, che acco- munano tutte le vittime di gravi violazioni, parla di «riparazione integrale» (che si compone di ri- stabilimento, risarcimento, riabilitazione, soddi- sfazione, garanzie di non ripetizione). Alcune vittime, con grande coraggio, chiedono di più. Don Cornelio pronuncia parole audaci e sof- ferte che suonano come un messaggio di pace: «Come sopravvissuto domando allo stato che in- daghi e faccia giustizia. Alle persone che commi- sero questo chiedo che, per favore, vengano da- vanti a noi e ci chiedano disculpa , dicano chi im- partì loro gli ordini. Io desidererei che il sig. Me- dina Garay [che ordinò di massacrare gli abitanti del Junquillo] venisse a questo tribunale e ci di- cesse: “Ho commesso un grande errore e oggi vi chiedo perdono”. Io sono disposto a perdonare questa gente, però devo vederla!». LUGLIO 2014 MC 47

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