Missioni Consolata - Luglio 2014

48 MC LUGLIO 2014 I l Tribunal internacional para la aplicación de la justi- cia restaurativa è un’iniziativa dell’Istituto per i diritti umani dell’Università Centroamericana «José Simeón Cañas» (Idhuca) e dei comitati delle vittime del conflitto armato. La sua prima edizione, nel 2009, si svolse nella cappella «Gesù Cristo Liberatore» dell’Università, dove riposano i resti mortali dei sei gesuiti, «martiri per la giustizia», trucidati vent’anni prima. Negli anni succes- sivi, il Tribunal (che è giunto alla sua sesta edizione) è stato celebrato in differenti località del paese, in prossi- mità di luoghi che sono stati scenario di gravissime vio- lazioni dei diritti umani nel corso del conflitto. Il termine «tribunale» è utilizzato in senso lato: si tratta, infatti, di un organismo privo di qualunque riconosci- mento legale, istituito come tentativo dell’Idhuca (con l’appoggio di persone ed enti stranieri) di iniziare a ri- spondere all’esigenza di giustizia delle vittime e della so- cietà salvadoregna che è stata fino a questo momento frustrata dallo stato. Il riferimento alla «giustizia ripara- tiva» segnala che si tratta di una modalità «non for- male» di giustizia, che pone al centro le vittime e non appiattisce la risposta al loro grido sulla punizione dei colpevoli ( Si veda il dossier di MC dicembre 2013 sul tema della Giustizia riparativa ). Le vittime, affiancate dai loro familiari, dai comitati e dalle comunità cui appartengono, sono protagoniste di questa peculiare iniziativa. Vi sono inoltre al- cuni giuristi, docenti univer- sitari, persone compe- tenti e sensibili prove- nienti da diversi paesi, che ricoprono il ruolo di «giudici». Ultimi, ma non meno importanti, gli avvocati e il perso- nale dell’Idhuca, inclusi i volontari e gli studenti che prestano il loro servi- zio sociale. Ogni edizione di questa toccante esperienza pre- vede tre giornate di testi- monianze, che si conclu- dono con la presentazione delle richieste che le vittime, per mezzo del Tribunal , ri- volgono allo stato e che possono, anche in questo caso, essere riassunte con le seguenti parole: verità, giustizia, riconoscimento, riparazione. Vi è uno spazio anche per gli avvocati dell’Idhuca, rap- presentanti delle vittime, che, attraverso petizioni molto puntuali, richiamano lo stato all’assunzione delle sue responsabilità e all’adempimento degli obblighi de- rivanti dal diritto nazionale e internazionale. Questa iniziativa si propone di contribuire a «sanare le ferite» delle vittime e della collettività, attraverso la centralità data alla narrazione di storie a lungo incarce- rate nel loro intimo. L’ascolto attento e rispettoso del- l’uditorio permette a chi, liberamente, ha scelto di pren- dere la parola, di sentirsi creduto e «riconosciuto» nella propria dignità e nel proprio dolore. Il racconto in «prima persona» permette di intrecciare la memoria personale con la storia del paese, tessendo i fili della memoria storica, sapienza tanto cara a coloro che qual- cuno ha tentato di annullare e far scomparire. Inoltre, il Tribunal de justicia restaurativa intende avva- lersi della sua autorità morale per affermare la respon- sabilità degli autori dei crimini e dello stato ed emettere un forte richiamo nei loro confronti. La censura nei con- fronti dello stato non si limita al fatto che esso non abbia rispettato e garantito i diritti dei suoi citta- dini nel momento in cui avvennero le viola- zioni, ma si estende alla mancanza della vo- lontà politica di investigare e chiamare i colpevoli a rispondere. Infine, il carattere pubblico di questa ini- ziativa (è trasmessa dalla radio dell’università, attraverso Internet, ed è seguita dalla stampa nazionale) intende favorire la co- noscenza e la solida- rietà dell’intera po- polazione nei con- fronti delle vittime e propiziare il con- senso verso misure a loro favore e contro l’impunità. A.Z. Tribunal para la justicia restaurativa Liberare le ferite dal silenzio In senso orario dall’alto a sinistra : bimbi sulla spiag- gia. Immagine simbolica di un paese che, anche con le nuove generazioni, scava nel suo passato. | Folklore elettorale fuori dei seggi durante le ultime elezioni presidenziali. | Boulevard de los proceres, di fronte alla Uca. | Altra immagine dell’ Informe del 1992.

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