Missioni Consolata - Luglio 2014

terra, in poche mani. Grazie ai consueti brogli eletto- rali il Pcn ( Partido de conciliación nacional ), espres- sione della destra anticomunista e militarista dei co- lonnelli, vinse le elezioni presidenziali del 1972 e del 1977 . Nel corso degli anni Sessanta , nell'intera Ame- rica Latina i fermenti libertari e sociali si erano fusi con le istanze provenienti dal Concilio Vaticano II e dalla conferenza dei vescovi latinoamericani di Me- dellín , che mettevano il «popolo» al centro della Chiesa e richiamavano i cristiani all’impegno per la giustizia sociale. L’ondata di rinnovamento trovò in El Salvador un ter- reno fertile. Il clero più favorevole alle decisioni di Medellín s’impegnò nella difesa e nella «coscientizza- zione» del popolo oppresso, anche a costo di una pro- fonda divisione interna alla Chiesa. Nacquero le Comunità ecclesiali di base (piccoli gruppi di fedeli che si riunivano per la lettura comuni- taria della Bibbia, considerata uno strumento di com- prensione della realtà e una guida per l’impegno so- ciale), cui presto si affiancarono numerose altre orga- nizzazioni sindacali e politiche , d’ispirazione cri- stiana, comunista o rivoluzionaria. La crescente partecipazione sociale del popolo sca- tenò una sempre più spietata repressione, che a sua volta indusse alcune organizzazioni popolari a far na- scere veri e propri movimenti politici d’ispirazione marxista leninista, rivoluzionaria o insurrezionalista, esplicitamente orientati alla lotta. Questi, allo scop- piare della guerra nel 1980 , confluirono nel Frente Fa- rabundo Martí para la Liberación Nacional (FMLN). 1976-1980 / RUTILIO GRANDE E MONSIGNOR OSCAR ROMERO Nel 1976 mons. Chávez y González, arcivescovo della capitale, rassegnò le dimissioni. Alla sua successione non fu nominato il suo ausiliare, mons. Rivera Damas, ritenuto troppo critico verso il governo, bensì mons. Oscar Arnulfo Romero y Galdamez. Romero era un uomo spirituale, dedito allo studio, estraneo alla poli- tica e non in contrasto con l’oligarchia e il governo. Nel febbraio del 1977 la polizia rispose con il fuoco alle proteste contro i brogli elettorali. Il 12 marzo dello stesso anno, padre Rutilio Grande fu ucciso in un’imboscata, insieme a due contadini. Nella mis- sione di Rutilio, la lettura assidua della Bibbia e l’aiuto reciproco avevano portato i campesinos a prendere consapevolezza dell’inconciliabilità dell’universale pa- ternità di Dio e della fratellanza tra gli uomini con la situazione di disuguaglianza e oppressione in cui vive- vano. La scoperta dei propri diritti li aveva portati a protestare per le frodi sul salario e a organizzare il primo sciopero. Rutilio, per rimanere fedele alla sua linea di adesione univoca e incondizionata al Vangelo, aveva difeso il diritto dei fedeli a organizzarsi politica- mente, rimanendo estraneo ai raggruppamenti e alle iniziative politiche. Padre Grande e il neoeletto arcivescovo di San Salva- dor erano intimi amici. La morte del gesuita scosse profondamente mons. Romero e lo spinse a interro- garsi sulla sua missione in quel preciso momento sto- DOSSIER MC EL SALVADOR LUGLIO 2014 MC 41 sute, sempre più cariche di anni e di dolore, hanno abbracciato la loro nuova missione. «Ogni anno presentiamo una richiesta all’Assemblea le- gislativa», ci racconta una madre. «Non ci hanno mai fatto entrare nel palazzo, restiamo fuori nel cortile. Una volta è uscito un impiegato, ha preso il documento che avevamo preparato e l’ha strac- ciato di fronte a noi. Il governo di Funes (in ca- rica dal 2009 al 2014 dopo quasi due decenni di governi del partito di destra Arena, e sostituito da poche settimane dal governo Cerén della sua stessa parte politica, l’Fmln, ndr ) ha fatto qual- cosa, ma è troppo poco». A un certo punto le madri si siedono in cerchio. La stanza è affollata e noi prendiamo posto in un angolo: anche se le nostre ospiti sono accoglienti, ci sentiamo un po’ intrusi. Al termine della riunione si alzano una a una, len- tamente. Ciascuna pronuncia il nome di una com- pagna scomparsa e le parole «¡creo en tus luchas y seguimos de pié!» (credo nelle tue lotte e prose- guiamo in piedi!), poi prende una rosa e la dona a un’altra madre, abbracciandola e sussurrandole un pensiero. Infine, una madre dona una rosa an- che a noi.

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