Missioni Consolata - Giugno 2014

GIUGNO 2014 MC 65 hanno di questi sacerdoti, si os- serva che non tutti possono es- sere definiti martiri nel senso tradizionale del termine, perché quasi tutti sono stati uccisi in se- guito a tentativi di rapina o di furto, aggrediti in alcuni casi con efferatezza e ferocia, segno del clima di decadimento morale, di povertà economica e culturale, che genera violenza e disprezzo della vita umana, tutti però vive- vano la loro testimonianza di fede in un contesto di degrado umano e sociale, annunciando il messaggio evangelico senza gesti eclatanti, ma con le opere e la loro presenza nell’umiltà della vita quotidiana. gio di quelle verità che illumi- nano tutti gli uomini» (n. 2). In altre parole tutte le religioni contengono cose vere e buone; esse sono la presenza e il riflesso di quella «luce che illumina ogni uomo» (Gv 1, 2), mediante cui Dio chiama alla salvezza. Questa visione teologica ha conosciuto una sua meravigliosa attuazione nel 1989 ad Assisi quando, in uno straordinario incontro tra le reli- gioni, Giovanni Paolo II lanciò «lo spirito di Assisi»: non più le reli- gioni una contro le altre, ma una accanto alle altre, anzi le une che pregano Dio accanto e insieme alle altre. La lista dei martiri Rimane comunque il fatto che il fondamentalismo detto religioso produce ancora oggi violenza. I cristiani, ma anche i musulmani, i buddhisti, e gli altri, soffrono persecuzioni a causa della loro testimonianza di fede e di carità. In base ai dati raccolti e pubbli- cati dall’ Agenzia Fides , nel 2013 sono stati uccisi nel mondo 22 cristiani, per la maggior parte sa- cerdoti in cura d’anime, insieme a una religiosa e a due laici. Il doppio rispetto al 2012 in cui ne furono uccisi 13 (e comunque un numero che si riferisce solo a quei «martiri» che avevano inca- richi ecclesiali, e non ai molti «cristiani comuni» vessati an- ch’essi per la loro fede, ndr ). Scorrendo le poche notizie che si Il dialogo possibile La Chiesa del Concilio condanna ogni violenza nel nome dell’ap- partenenza religiosa, e non manca di continuare a procla- mare e a vivere il proprio impe- gno per la riconciliazione e la pace attraverso il dialogo inter- religioso e le molteplici opere di carità evangelica, che forniscono aiuto e conforto a gente di qual- siasi religione. Lo ha sottolineato l’appello lanciato dalla Comunità di Sant’Egidio a Roma nel feb- braio 2014 in un convegno inter- nazionale dal titolo «La religione e la violenza», che ha visto la partecipazione di personalità delle religioni, della diplomazia e MC RUBRICHE © Till Muellenmeister/IRIN © Till Muellenmeister/IRIN # Pagina precedente : ragazze recitano versi del Corano in una madrasa (scuola islamica) durante il mese di Ramadan nella capitale del Pakistan, Islamabad. # Da sinistra in alto, in senso orario : combattenti anti balaka nel quar- tiere Pk9 di Bangui, la capitale della Repubblica Centrafricana. Anti ba- laka è la formazione «cristiana» ar- mata in conflitto con i Seleka, gruppi islamici armati che nel marzo del 2013 cacciarono il presidente cri- stiano François Bozizé e inflissero molte violenze alla popolazione. | Lunghe code all’aeroporto interna- zionale di Bangui (gennaio 2014). Dal marzo 2013 gli scontri tra milizie anti balaka e il gruppo Seleka hanno provocato oltre duemila vittime e 900mila sfollati. | Soldati francesi proteggono un convoglio di rifugiati musulmani in fuga da Bangui. I Seleka controllano ancora molte aree ai confini col Ciad, da cui ricevono aiuti e in cui si rifugiano.

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