Missioni Consolata - Giugno 2014

che i militari non pagati si sono rivoltati e hanno cominciato a saccheggiare negozi, fabbriche, ban- che, case di ricchi e, dietro i militari, natural- mente, c’era anche il popolino, la gente affamata. È durato per due o tre giorni. Poi Mobutu ha man- dato la sua guardia presidenziale e tutto è finito, come per dire: «Vedete, se c’è qualcuno che può tenere calmo e sotto controllo lo Zaire, quello sono io». Un’altra teoria dice che sia stato lo Tra paura e saccheggi È stato un periodo duro e turbolento, di saccheggi e ladri in casa. Ci han preso la macchina e siamo stati fortunati a recuperarla, dato che per noi era essenziale. La gente faceva la fame perché c’era poco lavoro, e quello che c’era era poco remune- rato. Migliaia erano i disoccupati. In parrocchia, con l’aiuto di un organismo della Comunità euro- pea, avevamo trovato un canale per comprare mais e arachidi da rivendere a un prezzo accessi- bile e nello stesso tempo sufficiente per darci un piccolo guadagno da usare in aiuto ai più poveri delle varie comunità di base. La macchina ci per- metteva di rifornirci di cibo, di andare a cercare medicine, di fare tanti servizi importanti per tutti. Per ben due volte siamo stati attaccati in casa da gente armata, forse militari, forse no, pericolosi comunque. Grazie a Dio è andata sempre bene. Tanta paura, certo… Questo è stato il mio battesimo alla vita missiona- ria. Sono arrivato a giugno del ’91 e a settembre c’è stato il grande saccheggio di Kinshasa che ha lasciato la città in rovina. Non è stato un colpo di stato. A proposito ci sono diverse teorie. Una dice

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