Missioni Consolata - Giugno 2014

GIUGNO 2014 MC 33 nizzate nel 1904 dai primi missionari della Conso- lata in Kenya per pianificare la vita missionaria e scegliere le linee metodologiche da seguire, sono il frutto del continuo dialogo fra l’Allamano e i suoi missionari, e sottolineano l’intima relazione fra la persona e l’ambiente. Il metodo di evangelizza- zione che nasce a Murang’a si radica nel Dna della spiritualità trasmessa dall’Allamano, e diventa la base dello stile missionario della Consolata, espor- tato da allora in tutto il mondo. Il tratto distintivo è l’attenzione al quotidiano delle persone: la salute, l’educazione, il modo di produrre, gestire, mante- nersi grazie a un’economia sostenibile. Questi aspetti, uniti alla valorizzazione di elementi come le relazioni familiari e comunitarie, il ruolo della donna, il rispetto della persona nei suoi diritti e nella sua cultura e religione, puntano a creare co- munità armoniche, felici e aperte ad accogliere il messaggio del Vangelo. Tale metodo fondato sulla promozione umana non solo viene approvato dall’Allamano, ma viene da lui difeso con forza da critiche esterne: «In passato, alcuni si permisero di criticare il nostro metodo di evangelizzazione, quasi ci occupassimo troppo del materiale con pregiudizio del bene spirituale; si di- ceva che bisognava predicare e battezzare e non occuparsi di altro. Ma dopo la pubblicazione del decreto di approvazione e le conferenze di Monsi- gnore e di padre Gabriele (Filippo Perlo e suo fra- tello Gabriele, ndr. ) mutarono parere e molti di buona fede lo confessarono». pone per essere veramente felice insieme ai suoi simili. Lo sfruttamento dell’ambiente, inteso come ambiente naturale, da parte di pochi crea obbliga- toriamente una disarmonia nella vita di molti, e ciò, come direbbe il racconto della creazione nel li- bro della Genesi, non è «cosa buona». Trasformare l’ambiente significa quindi distruggere quei mecca- nismi e quelle strutture che impediscono all’uomo di essere ciò che è chiamato a essere. In molti casi queste sono strutture di peccato, costruite per guadagnare e schiavizzare, sfruttare e godere, alla faccia degli altri, soprattutto di coloro che non pos- sono scegliere, non si possono difendere e per que- sta ragione restano sempre ai margini, esclusi. G iuseppe Allamano aveva ben chiaro il fatto che l’opera di evangelizzazione è tanto più efficace quanto più è in grado di incidere sull’ambiente in cui le persone sono im- merse e vivono. Le Conferenze di Murang’a , orga- MC RUBRICHE # Kenya, Murang’a, 1-3 marzo 1904. I partecipanti alla cosid- detta «Conferenza di Murang’a», la prima di una serie an- nuale, nella quale i missionari si scambiavano opinioni sulla situazione, analizzavano i problemi e cercavano di indivi- duare le strategie migliori per annunciare il Vangelo in una realtà per loro del tutto nuova. Nella prima conferenza trac- ciarono alcune linee guida fondamentali su: i mezzi migliori per l’apostolato, la scelta dei catechisti, le scuole, le cure mediche, le visite ai villaggi e la formazione dell’ambiente.

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