Missioni Consolata - Giugno 2014

32 MC GIUGNO 2014 «P untate alla trasformazione dell’am- biente» è una frase che potrebbe oggi apparire ambigua e generare qualche perplessità. Nel corso della storia, in molte occasioni, l’impatto del missionario con l’ambiente in cui è vissuto o ha operato è stato giudicato in modo negativo, poco rispettoso delle culture, delle persone, ecc. In altre parole, il missio- nario è stato accusato di aver tradito l’ambiente nel tentativo di trasformarlo. Inutile aprire una di- scussione che ci porterebbe a remare in mari troppo lontani e vasti, senza il tempo e la pretesa di affrontare in poche righe quelli che sono da sem- pre temi molto complessi di missionologia. È molto più utile narrare storie missionarie, documentando gli innumerevoli esempi di missione «ben fatta», ma anche le esperienze negative, nelle quali l’at- tenzione verso l’altro, i suoi reali bisogni e la sua cultura sono stati effettivamente calpestati da un’azione inopportuna. Non per niente, una delle pillole che Giuseppe Allamano ci obbligherà ad as- sumere prossimamente sarà proprio quella che in- vita a «fare bene» il bene, e a non fidarsi sola- mente delle buone intenzioni. Nella teologia cristiana, la cura dell’ambiente non si discosta da quella della persona, piuttosto la comprende. Nella sua condizione di essere creato, l’uomo è chiamato a vivere in spirito «ecologico», dove il termine ecologia va letto nella sua acce- zione più ampia, ovvero come scienza che regola l’insieme di relazioni tra gli esseri viventi e l’am- biente in cui vivono, nonché la qualità di tali rela- zioni. Si parla qui di ecologia della vita quotidiana, o di ecologia sociale. Una casa in ordine (il termine greco οίκος, da cui deriva la parola ecologia significa appunto casa) 1 consente all’essere umano di vivere bene, in armo- nia con ciò che lo circonda, mentre una casa disor- dinata genera caos, malessere e frustrazione. Biso- gna saper «vestire» il proprio ambiente, sentirlo come una seconda pelle, qualcosa che ci appar- tiene, ci definisce e ci realizza rendendoci felici. La pillola di questo mese suggerisce una cosa molto semplice, che non vuole assolutamente penalizzare l’essere umano: trasformare l’ambiente significa renderlo più vicino al modello che l’uomo si pro- L’ unica pretesa, se possiamo definirla tale, di questa serie di «pillole» consiste nel raccogliere alcune suggestioni che provengono dal nostro Fondatore e pro- vare ad applicarle alla vita di oggi. Il tutto nella convinzione che nella profonda spiritualità di Giuseppe Allamano esistano elementi capaci di trascendere il tempo in cui sono stati vissuti in prima persona da lui e di dire qualcosa di illumi- nante per la missione cui siamo chiamati oggi in Europa. Il dinamismo di un carisma, ovvero quel dono di Grazia che Dio concede a qualcuno in particolare affinché possa essere messo al servizio della co- munità, si manifesta soprattutto attraverso la sua incarnazione nel vissuto quotidiano. Un cari- sma, infatti, si evolve quando viene assunto e trasmesso attraverso scelte concrete che lo mo- dellano sulla realtà di cui si è protagonisti. Così è stato per i primi missionari, che hanno ricevuto una formazione speciale direttamente dalla bocca di Giuseppe Allamano, e sono stati capaci di tradurla in azione. Così è stato anche per l’Al- lamano che si è venuto formando lui stesso, gra- dualmente, con ciò che i suoi missionari gli condi- videvano attraverso diari, lettere e dialoghi per- sonali. Tutto questo materiale veniva da lui nuo- vamente offerto, arricchito dalle sue considera- zioni. Oggi, questo stile improntato a una narra- zione missionaria può essere utile all’impegno di- retto di ogni cristiano nell’evangelizzazione del- l’Europa, ad esempio per fare distinzioni, chiarifi- care termini, sintetizzare esperienze passate di evangelizzazione che possono diventare maestre di vita. 5. TRASFORMARE L’AMBIENTE, NON SOLO GLI UOMINI Pillole « Allamano» contro il logorio della vita moderna a cura di Ugo Pozzoli

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