Missioni Consolata - Dicembre 2013

DICEMBRE 2013 MC 13 combattere al-Qaeda. Adesso la stessa Francia vuole abbat- tere - assieme ad al-Qaeda - il governo siriano. Dunque, per Parigi al-Qaeda è un diavolo inMali e un santo in Siria. Dato che non può essere così, è evidente che si tratta soltanto di una questione di interessi. Vediamo ora gli Stati Uniti, che predicano la democrazia dei popoli. Perché vanno contro un governo eletto dal popolo siriano? E infine non dimenti- chiamo Israele». Già, nonpossiamo dimenticare Israele… «Prima di tutto, io voglio distinguere tra lo stato di Israele e la popolazione ebraica. In Siria, l’ho già ricordato, viviamo bene con le comunità ebraiche. Se gli Stati Uniti vogliono es- sere gli arbitri o i garanti della giustizia internazionale, al- lora debbono occuparsi anche del popolo arabo palestinese, privo dei suoi diritti dal 1948. Questa ingiustizia è una spina nel fianco di tutto il mondo arabo. Israele e gli Stati Uniti ne sono responsabili. Ma c’è dell’altro. Perché non si parla mai del nucleare israeliano? Perché non si parla delle emissioni radioattive della centrale di Dimona 2 ?». Mons.Haddad, diciamodueparole anche sui paesi più vicini allaSiria come laRussia e l’Iran. «LaRussia è sempre stata legata alla Siria per questioni stra- tegiche e commerciali (il grano e il gas, ad esempio). L’Iran - vedendo questa coalizione di paesi sunniti contro la Siria - ha pensato di aiutare Assad per riequilibrare la situazione nella regione. Un esempio tra i tanti possibili: l’ex presidente egi- zianoMorsi, esponente dei Fratelli musulmani, ha fatto chiu- dere l’ambasciata siriana al Cairo (giugno 2013, ndr )». Lei negachequellasirianasiaunaguerra trasunniti e sciiti. «Certamente. In Siria abbiamo tra il 60 e il 65 per cento di sunniti. Hanno il 60 per cento dei posti nell’amministrazione e nell’esercito oltre che una parte rilevante della ricchezza. Se fosse stata una guerra tra sunniti e sciiti, il governo di As- sad avrebbe potuto resistere soltanto alcune settimane». Come sono le relazioni con il Libanodopo i conflitti de- gli anni passati? «È una bella storia di vicinanza. La Siria ha bisogno del Li- bano per accedere al mare, al tempo stesso il Libano ha bi- sogno della Siria. La guerra iniziò da uno scontro con i pale- stinesi (aprile 1975, ndr ) e poi da alcuni comportamenti del- l’esercito siriano che era andato lì per ripristinare la pace. Quel conflitto si trasformò in una trappola per Damasco, come quando fu accusata di aver ucciso il primo ministro Hariri (14 febbraio 2005, ndr ). Tuttavia, i nostri popoli sono rimasti in ottimi rapporti come dimostrano i numerosi ma- trimoni tra cittadini dei due paesi. Durante la guerra in Li- bano molti si rifugiarono in Siria, mentre adesso avviene il contrario». Chi sono i ribelli?Esoprattutto chi sono i loro capi che parlano dalle capitali europee? «Abbiamo già detto che la quasi totalità dei combattenti non sono siriani. Poi ci sono alcune persone che hanno la- sciato la Siria perché avevano problemi con il governo (per esempio, non volevano fare il servizio militare) e che sono fuori del paese da oltre 20 anni. I loro figli neppure sanno dove sia la Siria! Io non li giudico (molti di loro hanno la- sciato il paese per la paura - legittima - delle guerre), ma vo- gliono decidere le sorti del paese senza averne più diritto. Io rispetto l’opposizione siriana che dialoga con il governo per cambiare le cose, ma non quella che chiede l’intervento di eser- citi stranieri per colpire il paese. Questo è un tradimento. Que- sti personaggi (che spesso vivono in hotel a 5 stelle) nonmi rap- presentano. Adesso sono stati chiamati a partecipare alla con- ferenza di “Ginevra 2” 3 , ma non ci vogliono andare perché pre- tendono di imporre le loro condizioni. Il governo al contrario non ne ha poste. A Obama hanno dato il premio Nobel della pace prima che facesse qualcosa. Vediamo se adesso sapràme- ritarselo». Dell’opposizione siriananonarmata si parlapoco. Ci dica lei qualcosa al riguardo. «Nell’attuale governo di Damasco ci sono 2ministri dell’opposi- zione siriana pacifica. Uno è ministro della riconciliazione 4 . È una dimostrazione della serietà del governo, che vuole ascol- tare i bisogni dei suoi cittadini, lavorando per la pace. Anche la Costituzione è stata cambiata: nell’articolo 8 non si parla più di partito unico». Il presidente Assad viene quasi sempre dipinto come un dittatore sanguinario e senza scrupoli. «Assad non è nato nell’esercito. È un uomo di cultura, che parla bene le lingue. È un medico oculista. È un uomo che rimane umile anche nella sua vita personale. Quando fummo ricevuti come rappresentanti della Chiesa melchita, ci salutò uno a uno dialogando con ognuno. È un presidente laico e di fede. Va a pre- gare nelle festività musulmane, va a porgere gli auguri ai pa- triarchi 5 nelle festività cristiane. È stato detto che Assad ha ac- cettato la soluzione sulle armi chimiche perché ha avuto paura. E se invece fosse soltanto un uomo di buona volontà? Per questo e altro Assad è un presidente che non può fare paura». Come si fa per uscire da questa situazione di guerra e ri- costruire unpaese distrutto. «La prima cosa è chiedere l’aiuto dell’Onu. La seconda è rispe- dire a casa ogni jihadista affinché nel paese rimangano soltanto i siriani». Unbel proposito, ma come fare per realizzarlo? «Occorre chiudere i rubinetti: quando non arriveranno più soldi, i jihadisti se ne andranno. Agli oppositori non armati che chiedono cambiamenti va ripetuto: parliamoci. Adesso i siriani hanno perso la fiducia. Occorre riconquistarla. Senza armi sarà molto più facile arrivare a una riconciliazione. Una ricon- ciliazione che sia fondata sulla giustizia e sulla dignità». PaoloMoiola (*) Questa intervista - riprodotta soltanto nei suoi passaggi essen- ziali - nasce da due incontri con mons. Haddad. Il secondo di questi è integralmente visibile su YouTube. Il link è riportato sul sito della rivista: www.rivistamissioniconsolata.it. N OTE 1 - Il villaggio siriano di Malula è molto noto in quanto vi si parla ancora l’aramaico, lingua antichissima diffusa nel Medio Oriente prima di es sere soppiantata dall’arabo. 2 - La centrale di Dimona è anche famosa per l’incredibile vicenda di Mordechai Vanunu, il tecnico rapito e imprigionato per aver osato svelare i segreti del nucleare israeliano. 3 - Conferenza di pace sulla Siria alla presenza di Onu, Usa e Russia. 4 - Ali Haidar, medico, è stato nominato ministro per la riconciliazione nazionale nel giugno 2011, pochi mesi dopo lo scoppio della guerra. 5 - La capitale siriana Damasco ospita i patriarchi di alcune chiese cri stiane, sia cattoliche che ortodosse. MC ARTICOLI C ONSIGLIO NAZIONALE SIRIANO : nato nell’agosto 2011, è un’autorità politica anti-Assad con sede a Istan- bul. S PONSORS POLITICI E / O FINANZIARI DEGLI ANTI -A SSAD : paesi sunniti mediorientali (Arabia Saudita, Qatar, Turchia), Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia, Israele. F ONTI MEDIATICHE ANTI -A SSAD : Osservatorio siriano per i diritti umani (Londra), al-Jazeera (Qatar), al-Arabiya (Arabia Saudita).

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