Missioni Consolata - Giugno 2013

54 MC GIUGNO 2013 hanno sostenuto la posizione di un’autonomia che consenta ad entrambe le parti di essere vin- centi, coloro che lottano per la giustizia e coloro che “cercano la realtà nei fatti” come ha detto una volta Deng Xiaoping». Nel frattempo l’esasperazione del popolo tibetano cresce, e molti tibetani stanno scegliendo come estrema forma di protesta la strada della autoimmolazione con il fuoco. Lei cosa ne pensa? «È una cosa molto triste e che ti fa perdere il cuore, un’azione causata da difficoltà estreme e dalla disperazione. Viene da pen- sare come possano farlo e so- prattutto cosa li spinga a un ge- sto tanto estremo. Però questa azione estrema non garantisce che si possa risolvere il nostro problema. Sicuramente indica il fallimento assoluto del governo cinese, della sua gestione della situazione politica tibetana con il ricorso alla violenza per conti- nuare a mantenere il controllo. Devono pensare loro, innanzi- tutto, quelli che hanno creato il problema, a come risolverlo. Noi da fuori comunque possiamo soltanto pregare». Il mondo sta attraversando una fase di grande incertezza, cau- sata dalla crisi economica ma anche dall’assenza di punti di ri- ferimento stabili. In questo con- testo, qual è la sua idea di feli- cità? Quale insegnamento ci può dare riguardo all’essere felici? «In generale si è puntato su uno sviluppo “esteriore”, materiale. Anche i sistemi scolastici sono basati sul come sviluppare le cose materiali o come curare le malattie del corpo, non viene mai data importanza alla crescita mentale o alla felicità interiore. Sembra di fatto che non si sappia proprio da dove viene questa sof- ferenza mentale, da cosa sia causata. Da quando c’è l’ idea che tutte le cose possono essere risolte per la via economica e che la felicità sia basata sulla cre- scita dell’economia, anche af- frontare una crisi come questa, non avendo un punto di riferi- # A sinistra e sotto : altre immagini dell’incontro con il pubblico trentino. A destra : il Dalai Lama durante l’intervista con il nostro collaboratore Marco Pontoni. TIBET

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