Missioni Consolata - Giugno 2013

mento stabile a cui chiedere aiuto, causa molta sofferenza e tristezza. In senso religioso il problema può essere risolto tramite la fede. Ma quando parliamo di fede parliamo di fiducia senza ricor- rere alla ragione. Come ha detto il Papa precedente, dobbiamo cercare anche di portare avanti la fede assieme alla ragione. Questo può aiutare a trovare una strada “stabile” per la mente e sconfiggere la sofferenza inte- riore. Un esempio può essere questo: con l’attuale crisi econo- mica le persone che hanno pen- sato solo ai soldi stanno ovvia- mente soffrendo molto, però le persone che hanno amici o buoni conoscenti dai quali si sentono amati o sostenuti moralmente e le persone che hanno dato una certa importanza all’amore e alle relazioni umane soffrono di meno, anche se hanno gli stessi problemi economici delle altre». In quanto Premio Nobel per la pace, può dirci come il cittadino comune può dare il suo contri- buto alla costruzione di un mondo più pacifico? «Ho sempre detto che la pace può essere realizzata solo tra- mite la pace interiore. Siamo noi uomini che eliminiamo la pace dalla nostra vita, non sono la na- tura o gli animali che distrug- gono la pace. Per questo motivo le persone stesse devono pren- dersi la responsabilità di creare la pace, eliminando cose come gelosia, cattiveria, pensiero ne- gativo o avidità dalla loro mente, che possono distruggere la pace interiore. Quando la pace inte- riore è stata distrutta a causa di qualcosa si creano tutti i tipi di li- tigi e di violenza tra le persone. Per avere la pace esteriore biso- gna dunque iniziare dalla pace interiore e per questa ragione è importante capire le cause nega- tive che possono disturbare la nostra mente. Questo può essere anche raggiunto grazie alla reli- gione, con la credenza nel para- diso o, nel buddismo, coltivando la pace interiore al fine della li- berazione dalla rinascita. Comunque dobbiamo innanzi- tutto guardare ai fatti di questo mondo e di questa vita, dove, grazie alla pace mentale, pos- siamo aiutare e amare la nostra famiglia. Questo amore passa da una famiglia all’altra e da una comunità all’altra, aumentando sempre, e alla fine si espande in tutto il mondo. La pace, comunque, non ha nes- suna speciale relazione con nes- sun tipo di fede o di religione. Se c’è la fede ben venga però anche un ateo può capire l’importanza della gelosia e della cattiveria, e il valore del buon cuore e della pietà verso gli altri. Non avere la pace mentale può anche causare molte malattie e non dà nessun frutto positivo. Per questo motivo la pace deve essere oggetto di studio e di ragionamento. Come noi curiamo le nostre malattie fi- siche, dobbiamo curare anche i nostri problemi della mente». Marco Pontoni MC ARTICOLI L’ AUTORE - Marco Pontoni è caporedat- tore all’Ufficio stampa della Provincia autonoma di Trento. Ha realizzato re- portages e documentari in varie parti del mondo, documentando soprattutto iniziative di cooperazione allo svi- luppo. Con Massimo Zarucco è autore di Mozambico, l'orgoglio di un popolo , Valentina Trentini ed., 2005. R INGRAZIAMENTI - L’autore ringrazia Tenzin Khando per la traduzione dal tibetano. W EB T V - I video dell’incontro con il Dalai Lama sono visionabili sul sito: www.webtv.provincia.tn.it. L’ ARCHIVIO - Sul Tibet si legga Contro Pechino, a costo della vita , di Mauro Crocenzi ( China files ), MC, dicembre 2012.

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