Missioni Consolata - Giugno 2013

4. Quali sono le prospettive? Purtroppo il cacao e il caucciù, a Remolino, non saranno mai competitivi rispetto alla coca. Ma ciò non significa che non ci sia speranza. Si sta lavorando sulle nuove generazioni perché pos- sano crescere con una mentalità differente, con una migliore ca- pacità professionale sul piano agricolo, con accesso a una va- rietà maggiore di prodotti e una più profonda coscienza e cono- scenza dell’impatto ambientale del loro lavoro. Se i giovani cre- scono, fin da bambini, in questo clima e ambiente, ci sarà un fu- turo per questo progetto e que- sta utopia. nuove sementi e controllo della crescita delle nuove piante, il progetto Chocaguan garantisce il pagamento del prodotto. 2. Quali i risultati raggiunti? Il risultato principale è la crea- zione di una nuova mentalità al- meno nei contadini direttamente coinvolti nel progetto, il cui nu- mero però non ci è stato possi- bile verificare. 3. Quali le difficoltà da risolvere? Una è la carenza di energia elet- trica. Il problema principale però rimane il costo del trasporto flu- viale, che incide moltissimo e rende il prodotto finale (ciocco- lato) non competitivo con quello delle grandi multinazionali. 5. Vale la spesa investire ancora nel progetto o è una battaglia perduta? Eccome! Perdere la speranza è come perdere la vocazione. Per questo il vicariato sta investendo moltissimo nel creare rete e nel- l’approccio polivalente (governo, università, sostenitori interna- zionali, volontariato) al progetto. Apparentemente tale lavoro non porta grossi miglioramenti im- mediati e non genera grandi ri- torni economici, in realtà porta i cambiamenti più radicali e profondi, quelli che creano una nuova mentalità. 6. Chi altro dovrebbe essere coinvolto nel progetto? Cacao e caucciù non saranno economicamente più allettanti della coca fino a che non ci sarà un grande cambiamento di men- talità, non solo nei campesinos , ma soprattutto nei consumatori a livello internazionale. La mili- tarizzazione del territorio non ri- solve i problemi. Una soluzione a lungo termine richiede di inve- stire in strade, trasporti e infra- strutture che sostengano i con- tadini che davvero vogliono un’A- mazzonia senza coca. 7. La Chiesa locale crede ancora nel progetto o lo subisce? Qualcuno lo subisce, ma per for- tuna l’équipe del vicariato è una sorgente di vita e di speranza che non smette di mettersi in ascolto della realtà per affron- tarla ascoltando il soffio dello Spirito. In particolar modo il ve- scovo Munera, vero uomo di Dio. Stefania Biagini ___________________ Sulla tematica coca e cacao vedi: Angelo Casadei, Rinascere si può , MC 6/2008; Semana, Un prete per la pace , MC, 6/2006; F. Rezzadore, Viaggio in Caquetà , MC 12/2005; Francesco Ber- nardi, Amico, non essere oca , MC 5/1998; Carlos Garcia Perez, Il Corag- gio della sfida , MC 4/1997; Aa.Vv., Co- lombia: non di sola coca , MC 9- 10/1996, numero monografico. Per le foto ringraziamo: Angelo Casadei, Fabio Vasini, Marta Faccaro e Giacomo Lazari. GIUGNO 2013 MC 29 MC ARTICOLI

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