Missioni Consolata - Giugno 2013

ancora che si possa vivere senza coca e prova ad andare avanti, come la famiglia che la sera del nostro arrivo ci ha invitato a cena con p. Emilio. Sono papà e mamma e cinque figli, insieme, per amore, hanno accettato di vi- vere qui e hanno aperto una pic- cola attività commerciale e pro- vano a resistere. Lo stesso vale per Miguel che si è trasferito a Remolino da Piñacolorada: ha un bimbo piccolo e gestisce una drogheria. Si dedica al volonta- riato e spera che le cose cam- bino in meglio. Incontrando que- ste persone comprendiamo come sia importante non abban- donarli a se stessi. CAMMINO COMUNITARIO A Remolino la corrente elettrica è disponibile solo per qualche ora alla sera. Perciò nel presidio medico non si possono conser- vare i medicinali, come i sieri an- tiveleno. Anche conservare il cibo a queste temperature è un grosso problema con conse- guenti malattie intestinali so- prattutto nei bambini. Per la stessa ragione la fabbrica di cioccolato Chocaguan , fiore al- l’occhiello del progetto alterna- tivo alla coca, è operativa solo per quelle poche ore serali e non riesce a smaltire la grande quantità di chicchi di cacao che arrivano dai contadini. L’aspetto positivo è che quando c’è l’elettricità molti della comu- nità si ritrovano nelle «case- bar» per chiacchierare, bere e sentire musica ad alto volume. In tali occasioni, attraverso un altoparlante, sono comunicate anche le decisioni che riguar- dano la comunità, prese da un comitato che si consulta conti- nuamente con tutti. Funziona magnificamente l’Al- dea , una casa fattoria dove ra- gazzi e ragazze delle superiori sono ospitati dalle suore perché possano frequentare la scuola pubblica (provengono tutti da vil- laggi sparsi nella foresta). Ven- gono seguiti nell’apprendimento e dedicano alcune ore alla colti- vazione dei campi e alla cura de- gli animali (le 40 mucche da latte permettono la produzione di 50 kg di formaggio al giorno). Impa- rano così un mestiere, ma so- prattutto sono formati a resi- stere alla violenza. In queste realtà, infatti, la violenza è consi- derata una normalità. Per que- sto occorrono testimonianze tan- gibili che la nonviolenza, il per- dono e la riconciliazione pagano. Nella finca (i campi) della fatto- ria oltre agli ortaggi si coltivano caucciù e cacao. Per quest’ul- timo è in atto una sperimenta- zione con l’università in modo da creare ibridi di qualità superiore per resistenza e produzione. UNA VALUTAZIONE 1. Quali sono le attività principali che caratterizzano la lotta con- tro la coca in Remolino? Il Vicariato di San Vicente ha av- viato un notevole lavoro di rete con le istituzioni locali, per por- tare avanti piste alternative. Con lo stato, per esempio, ha concor- dato la possibilità di inserire il Chocaguan (il cioccolato pro- dotto a Remolino) nel piano ali- mentare per le scuole, favoren- done la diffusione. Con l’Univer- sità Amazzonica Colombiana ha implementato un piano di studio sui semi del cacao per indivi- duare quelli di miglior qualità e produzione. La collaborazione con tale università è già ben av- viata e le piante nate dai nuovi innesti sono già visibili nella finca . Per cui il colono è aiutato dalla popolazione locale per il disboscamento e la prepara- zione del terreno; i tecnici del- l’Università lo assistono per le 28 MC GIUGNO 2013 COLOMBIA # Da sinistra, in senso orario: raccolta del caucciù nella finca della parroc- chia; mons. Francisco Munera, vica- rio apostolico di San Vicente; una pianta di cacao in frutto; i visitatori imparano a conoscere il cacao da p. Emilio; momenti di gioco con i bambini di Remolino.

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