Missioni Consolata - Giugno 2013

Per sostenere il progetto p. Gia- cinto e gli altri missionari del vi- cariato apostolico chiesero aiuto a tanti amici. Così, nel 1996, un gruppo di italiani si recò in quelle zone per conoscere e va- lutare. Al rientro in Italia inizia- rono una grande campagna de- nominata «Non di sola coca - quando impegnarsi serve» per far conoscere i retroscena del narcotraffico e, in particolare, la drammatica situazione dei cam- pesinos . I risultati dell’iniziativa furono incoraggianti. Nacque così l’associazione Impegnarsi Serve Onlus che, ancora oggi, continua a collaborare con la chiesa locale colombiana. Tuttavia più di 10 anni di presidio militare non hanno fermato il narcotraffico, che si è spostato più all’interno fino a raggiungere il bacino dell’Orinoco nel Potu- mayo. Lo si è reso solo un po’ più difficoltoso. Questo spiega anche perché la strada finisca a Carta- gena del Chairà: l’unica via flu- viale è molto più controllabile. Anche se ora sembra impossi- bile, nei primi anni ‘90 Remolino era molto popolato e il giorno di mercato i dollari giravano a sac- chi. Piccoli aerei privati atterra- vano a decine in piazza per cari- care la pasta di coca. La situa- zione era pesante. Per questo nel 1989 l’allora parroco, p. Gia- cinto Franzoi, lanciò un progetto per liberare i suoi parrocchiani dalla schiavitù della coca. Con lo slogan «No alla coca, sì al ca- cao» iniziò la prima distribuzione di sacchetti di semi di cacao e di caucciù. L’obiettivo era di soste- nere i colonos nel passare ad una coltivazione alternativa di prodotti che sono ricchezza di vita della foresta, ma il cui rica- vato è purtroppo decisamente inferiore a quello della coca. ( vedi MC ottobre 1996, numero monografico «Non di sola coca» ) REMOLINO OGGI A Remolino molte cose sono cambiate da allora. Il progetto non è morto, ma certo ha incon- trato molte difficoltà. Molta gente se n’è andata. Oggi i 300 abitanti rimasti vivono - si fa per dire - piantonati dai soldati, che a loro volta non vivono ma guar- dano gli altri vivere. La presenza dell’esercito non ha solo lo scopo di tenere a bada i guerriglieri, che ormai si sono ritirati sulle montagne, ma piuttosto di man- tenere una sorta di equilibrio in- stabile laddove si sono subite violenze tali da innescare una catena infinita di vendette. Ciò nonostante qualcuno crede GIUGNO 2013 MC 27 MC ARTICOLI

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