Missioni Consolata - Giugno 2013

12 MC GIUGNO 2013 L a Paz. L’appuntamento è davanti alla torre della Umsa, l’ Universidad Mayor de San Andrés . Francesco Zaratti vi ha insegnato fisica dal 1974. Oggi è professore emerito e direttore del Laboratorio di fisica dell’atmosfera. Tuttavia, nonostante i meriti professionali, la sua notorietà tra il grande pubblico non è nata in ambito accademico, bensì dal suo inca- rico di assessore durante la presidenza di Carlos Mesa 1 , editorialista di numerosi quotidiani ( La Prensa , La Razón , Página Siete , El Día , ecc.) e oggi volto televisivo di Cadena A . In ogni caso, Francesco Zaratti è un grande conoscitore della realtà boliviana. Professor Zaratti, qualche anno fa lei disse che la vittoria elettorale di Evo Morales rappresen- tava un’opportunità unica per il paese 2 . Dopo 7 anni di presidenza, la sua opinione è cambiata? «La presidenza di Evo Morales era inevitabile o quasi. C’era troppa insofferenza sociale nelle classi conta- dine ma anche in quelle medio-basse per una situa- zione che non cambiava. O meglio: cambiavano i pre- sidenti, ma non la situazione. I governi precedenti non avevano avuto né la volontà politica né le risorse per fare riforme vaste e profonde, soprattutto per il pro- blema principale: l’estrema povertà della popolazione. Evo Morales era l’unico condidato con proposte vera- mente rivoluzionarie. Per questo, nel dicembre 2005, vinse con il 54% dei voti: una cosa mai successa. Da quel momento è cominciata anche la fortuna di Mora- les. Parlo di fortuna perché alcune delle sue idee ha potuto realizzarle grazie a una bonanza economica mai vista, dovuta principalmente alla vendita del gas boliviano al Brasile e all’Argentina». Sui giornali e in televisione lei è un critico severo del governo. «Con tutta evidenza lo sono. Tuttavia, questo non mi ha impedito e non mi impedisce di riconoscere alcuni successi che esso ha ottenuto. Una delle cose più inte- ressanti è stata l’inclusione sociale, che tutti - anche gli oppositori più intelligenti - gli riconoscono. Evo è riuscito a fare in modo che anche le classi di etnia in- digena potessero accedere al potere. Adesso si può trovare un ministro o un viceministro di discendenza aymara, cosa prima rarissima. C’è poi stata una redi- stribuzione economica attraverso i sussidi (i cosid- detti bonos ) che si danno a settori poveri della popola- zione, compresi anziani e donne con bambini. Sono pochi soldi ma, se utilizzati bene, servono, soprattutto nei piccoli villaggi. Oltre a ciò, ci sono stati investi- menti nei municipi (scuole, strade, infrastrutture), pur in presenza della corruzione». Detto questo, cosa contesta a Evo Morales? «Questo governo ha un obiettivo principale: quello di rimanere al potere. Tutto è subordinato a questo, compresa l’economia, che però ha tempi più lunghi, non coincidenti con quelli delle elezioni. Succede così che gli investimenti dall’estero siano praticamente nulli. I pochi che si sono azzardati, si sono scottati. Nessuno vuole investire: è un segno di sfiducia verso un paese dove non ci sono o non si ri- spettano le regole». Professore, lei ha parlato di una bonanza economia fondata sullo sfruttamento del gas. Come esperto in materia energetica, come valuta la situazione? «Allo stato va piú del 50% del valore alla fonte. Nelle casse pubbliche entrano tanti soldi, ma la Bolivia con- tinua ad essere uno stato estrattivista senza un mo- dello sostenibile di sviluppo: estrae la ricchezza dalla terra (gas, ma anche stagno, zinco, argento) e la esporta. Quando le riserve saranno esaurite, che fa- BOLIVIA Incontro con il prof. Francesco Zaratti «NÉ INDIGENISTA, NÉ AMBIENTALISTA. EVO SENZA MASCHERA» La presidenza Morales ha ottenuto alcuni significativi successi. Tuttavia, l’attaccamento al potere e l’invasività governativa stanno producendo gravi danni. Le critiche (severe, ma circostanziate) di Francesco Zaratti, intellettuale conosciuto e rispettato.

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