Missioni Consolata - Marzo 2013

MARZO 2013 MC 7 Cari mission@ri (10 miliardi nel 2100), la popolazione mondiale de- crescerà drasticamente, e se ci si stabilizzerà sul li- vello riproduttivo di 1,5 entro il 2300 ci sarà solo un miliardo di persone sulla terra. Sfruttamento della terra e mancanza di cibo. C’è un altro interessante articolo apparso sullo stesso quotidiano: «Quasi metà del cibo del mondo gettato senza riciclo» ( http://www.lastampa.it/2013/ 01/10/scienza/ambiente/am- biente-quasi-la-meta-del-ci- bo-del-mondo-gettato-sen- za-riciclo-arAYbhu2WlMGv- PNM7nhwCO/pagina.html ). L’Ansa sintetizzava così: «La metà del cibo che viene prodotto nel mon- do, circa due miliardi di tonnellate, finisce nella spazzatura, benché sia in gran parte commestibile. Il dato sconcertante e- merge da un rapporto dell’ Institution of Mecha- nical Engineers , associa- zione degli ingegneri meccanici britannici. Fra le cause di questo spreco di massa, ci sono le catti- ve abitudini di milioni di persone, che non conser- vano i prodotti in modo a- deguato. Ma anche le da- te di scadenza troppo ri- gide apposte sugli alimenti e le promozioni che spingono i consuma- tori a comprare più cibo del necessario». ( http://www.ansa.it/web/noti- zie/rubriche/mondo/2013/ 01/10/Meta-cito-mondo-fini- sce-spazzatura_8053 030.html ). Carità e giustizia. Quanto fanno le organiz- zazioni umanitarie e la carità della comunità cri- stiana, di cui i missionari sono gli agenti di frontie- ra, è indispensabile, per- ché risponde a dei bisogni reali con tempestività ed efficacia. Ma la carità da sola non può risolvere i problemi: tampona i sin- tomi e gli effetti immedia- ti della malattia ma non cura le cause. Occorrono soluzioni politiche ed e- conomiche che riguardino tutto il pianeta. (continua a pag 80) chezze naturali, i Vescovi congolesi denunciano “l’occupazione irregolare del nostro territorio”, e riaffermano l’unità del paese secondo le frontie- re stabilite nel 1960, anno dell’indipendenza nazio- nale. “L’integrità del ter- ritorio nazionale non è negoziabile” affermano i presuli. I Vescovi invitano i responsabili politici e i cittadini congolesi ad un “sussulto patriottico per non essere complici di questo macabro piano di disintegrazione e di occu- pazione territoriale del nostro paese”. La Confe- renza Episcopale Congo- lese (Cenco) si rivolge a tutti i congolesi in patria e all’estero, perché si mo- bilitino per bloccare il piano di divisione del pae- se. A questo fine la Cenco intende promuovere “a- zioni concomitanti in tutte le parrocchie della RDC e nelle cappellanie dei con- golesi all’estero, per e- sprimere il nostro rifiuto categorico a questo piano e implorare la grazia del- la pace”» (Agenzia Fides 10/7/2012). POPOLARE LA TERRA Cari Missionari, premetto che da anni so- stengo le missioni con denaro destinato «alla fa- me nel mondo», e con questa mia desidero apri- re un serio e pubblico di- battito sulle nascite e sul- la fame sul nostro giorna- le. Non è ora che si elevi forte la voce di limitare le nascite? Il Buon Dio ci disse di popolare la terra e a questo fine nella sua magnificenza ci ha donato il cervello per capire che ciò non significava so- vrappopolarla; forse noi uomini abbiamo interpre- tato in maniera distorta la sua parola. Guardiamo in giro nel nostro cortile e nei cortili del mondo quanta sofferenza e po- vertà vi sono sulla terra: è proprio necessario na- scere per vivere e morire di fame, stenti, malattie e di chissà quante altre ca- lamità? Si fa in fretta dire che il cristiano ha il dove- re di aiutare il prossimo; ma questo prossimo che aumenta ogni anno è di- ventato sterminato e i de- nari e le risorse per vivere sono sempre meno e non bastano mai come si con- stata chiaramente. Nostro Signore ha fatto un mondo bello e ce l’ha donato af- finché godessimo della Sua creazione (bellezze naturali e spirituali). Ma gli infelici bimbi africani che nascono e muoiono cosa godono del dono del- la creazione di nostro Si- gnore? E anche se rice- vessero quel poco, go- drebbero della magnificenza del creato a noi donata? La popolazio- ne mondiale è aumentata a dismisura e ci stiamo mangiando suolo e risor- se del mondo tanto che si ipotizza un’altra terra per sopperire a ciò che il nu- mero enorme di uomini necessita: a quanti miliar- di di popolazione umana vogliamo arrivare? E che risorse lasceremo ai no- stri nipoti se consumiamo tutto ora noi? Il mio parroco mi ha sem- pre giustamente detto che la paternità e la ma- ternità devono essere re- sponsabili, ma parlando del Sud Italia, per esem- pio, che prolifera sapendo che la disoccupazione e la mancanza di industrie è endemica e che la ten- denza è ben lungi da es- sere invertita, è proprio necessario avere quasi trenta milioni di cittadini in quella terra? Loro sono purtroppo destinati alla mancanza di lavoro per decenni, dato che il lavoro non si inventa domani con la bacchetta magica né si compra al supermercato dopodomani. E che dire dei tantissimi extracomu- nitari che ormai dilagano per Milano, e non solo, a chiedere elemosine, a mangiare alla mensa dei poveri, a chiedere aiuto alle parrocchie? È vita quella di non avere di che vivere sentendo la propria dignità venir me- no e non aver speranza per un futuro migliore? Ripeto quanto detto pri- ma, sono ormai tantissimi e non si può dare qualco- sa a tutti. Concludo ribadendo che il rapporto fra popolazione e risorse deve avere un giusto equilibrio, in man- canza del quale inevita- bilmente queste due en- tità entrano in sofferenza e che il contenimento del- la crescita umana deve essere aumentato e so- prattutto pubblicizzato. Un atto d’amore fra un uomo ed una donna (quello vero) non deve sfociare per forza in una vita, infatti nel Vange- lo non mi pare ci sia al- cunché, contrariamente a quello che per tanto tem- po ci è stato inculcato in testa. Non si può riman- dare la soluzione di que- sto problema al Buon Dio, perché così facendo si metterebbe in dubbio la sua volontà nell’averci vo- luti e creati diversi dagli animali fornendoci cer- vello, intelligenza, capa- cità di risolvere i problemi di quella umanità che è venuto a salvare con tanto prezzo ed Amore. Cor- dialmente Luigi Palumbo Collegno, 26/12/2012 Egregio sig. Palumbo, grazie del lungo scritto. Provo a essere sintetico nella mia risposta. Sovrappopolazione. La inviterei a leggere l’ar- ticolo di Paolo Mastrolilli su La Stampa, 12 gennaio 2013, pag. 14 : «L’Onu ci ri- pensa, “Sempre meno fi- gli, rischio crescita zero”. - Le previsioni di catastro- fe demografica sono state ribaltate. I programmi per il controllo delle nascite hanno funzionato». In so- stanza l’articolo ricorda che se si continua così, gli europei come tali sono destinati all’estinzione e, dopo il picco di fine secolo

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