Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2013

Parole di corsa 78 amico GENNAIO-FEBBRAIO 2013 viato un grande dispensario. È stato interessante fare i primi interventi sanitari nei villaggi. Poi sono andato nel Nord per iniziare un altro pro- getto di salute a Marandallah dove i cristiani sono pochi perché la zona è musulmana. Lì ab- biamo iniziato il dispensario, la maternità, ma an- che corsi di alfabetizzazione e di taglio e cucito per ragazze e donne. Perché sei diventato missionario e, soprattutto, perché missionario della Consolata? Ho conosciuto i missionari della Consolata per caso. Nella mia diocesi ci sono i trappisti, e ho fatto un percorso con loro per diventare monaco. Ma il mio parroco gesuita, che mi seguiva, mi ha detto che secondo lui ero fatto per una vita at- tiva. Così mi ha cercato delle congregazioni mis- sionarie che mi hanno risposto positivamente. Alla fine sono andato a Kinshasa da una mia so- rella e lì ho conosciuto i missionari della Conso- lata. Ho cominciato il cammino e dopo un anno mi hanno accettato. Puoi raccontare la tua storia missionaria? Ho iniziato gli studi in Congo, dove ero nato nel 1965, sono andato in Kenya per il noviziato nel 1990, poi in Italia dal 1991 al 1995, alla casa di formazione di Alpignano. Nel frattempo ho fatto la scuola per infermieri al Cottolengo, e infine sono stato destinato all’ospedale di Neisu, nel mio paese d’origine. Dopo quattro anni e mezzo lì, mi hanno chiesto di andare in Costa d’Avorio, dove sono rimasto dal primo gennaio 2000 al 9 settembre 2012. Ora sono a Torino, nell’inferme- ria di Casa Madre dove si trovano i miei confra- telli ammalati. Ho preso i voti nel 1991 con la prima professione a Sagana, in Kenya. L’11 agosto 1995 ho fatto la professione perpetua nella mia città, Kikwit. In Costa d’Avorio ho vissuto 6 anni nel Sud, nella parrocchia di Grand Béréby dove abbiamo av- di Luca Lorusso Rombaut Ngaba è un fratello missionario della Consolata congolese. Infermiere, ha lavorato nell’ospedale di Neisu, Congo R.D., e poi in Costa d’Avorio per dodici anni. Alcuni mesi fa ha iniziato una nuova missione: in Italia, nell’infermeria della Casa Madre dell’Imc. I lettori di amico lo ricordano come referente del progetto «Amico atelier» di cui abbiamo scritto nei numeri precedenti. Brucia il mondo con la tua pace © Af.MC/R. Ngaba 2010 © Af.MC/R. Ngaba 2010

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