Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2013

sono esserci persone del tutto asintomatiche, ma infettive e chi è contagiato da questo batterio presenta un rischio sette volte maggiore di contrarre l’Aids. An- che in questo caso si formano ul- cere a livello dei genitali, con in- grossamento dei linfonodi, fistole e perdite sierose o purulente. Il Trichomonas vaginalis è un protozoo responsabile della trico- moniasi. Esso si localizza preva- lentemente nella vagina, ma può interessare anche altri organi dell’apparato urogenitale e può colpire sia donne che uomini. A livello vaginale provoca un innal- zamento del pH, poiché inibisce il lattobacillo di Doderlein, che in- vece acidifica l’ambiente vaginale proteggendolo dai batteri prove- nienti dall’esterno. Nella donna la sintomatologia va dalla vaginite con leucorrea all’alterazione del ciclo mestruale, ai disturbi uri- nari, accompagnati da nausea, ir- ritabilità, dimagrimento, polla- chiuria. Possono esserci manife- stazioni emorragiche dovute al- l’indebolimento dell’epitelio vagi- nale per carenza di estrogeni e per la presenza del Trichomonas ed inoltre può esserci un rap- porto tra questa infezione e la sterilità poiché l’innalzamento del pH vaginale non è idoneo alla sopravvivenza degli spermatozoi. È stata inoltre riscontrata una correlazione altamente significa- tiva tra la tricomoniasi vaginale e gli stati precancerosi e cancerosi osservati nella citologia vaginale. Negli uomini il Trichomonas pro- voca uretriti acute o croniche. Nel secondo caso possono esserci anche balanite, prostatite ed epi- didimite. La terapia si avvale di antimicotici sia per uso topico, che per via orale, come l’imida- zolo ed il metronidazolo. La per- centuale di donne colpite varia tra il 9-20% nelle donne di origine asiatica, tra il 20-30% in quelle di origine europea e tra il 40-70% in MADRE TERRA 62 MC GENNAIO-FEBBRAIO 2013 quelle di origine africana. La per- centuale di uomini colpiti si ag- gira intorno al 10%. È opportuno ricordare che il Trichomonas va- ginalis può sopravvivere 1-2 ore su superfici umide e 30-40 minuti in acqua, per cui può essere ac- quisito, oltre che con i rapporti sessuali, anche attraverso l’uso di servizi igienici, panche, saune ed asciugamani contaminati. Le malattie viste finora sono tutte di tipo batterico o protozoario, di solito controllabili con antibiotici. Negli ultimi tre decenni si sono però diffuse infezioni sessual- mente trasmesse - provocate da virus come quello dell’Aids, delle epatiti virali, dell’herpes genitale e del papilloma umano - molto più difficili da affrontare e re- sponsabili di milioni di decessi. Le scopriremo nella prossima puntata. Rosanna Novara Topino (fine seconda parte - continua) G LOSSARIO B ALANITE : infiammazione della testa del glande spesso estesa anche al prepuzio. In questo caso si dice balanopo- stite. C ERVICITE : infiammazione della cervice uterina. C ITOLOGIA CERVICO - VAGINALE (P AP T EST ): studio delle esfo- liazioni dell’epitelio vaginale altrimenti conosciuto come Pap Test, dal nome del suo ideatore George Papanicolau. L’esame serve ad evidenziare lesioni citologiche precur- sori di neoplasie cervicali, in modo da effettuare sia la prevenzione che la diagnosi precoce dei tumori del collo dell’utero. Permette inoltre di evidenziare le lesioni cer- vico-vaginali virali, batteriche, micotiche o protozoarie e di valutare il clima ormonale. D IPLOCOCCHI : tipi di batteri sferici od ovoidali (cocchi) riu- niti in coppie, come il gonococco (gonorrea) ed il meningo- cocco (meningite). E PIDIDIMO : è una parte dell’apparato genitale maschile. Si tratta di un dotto di piccolo diametro più volte ripiegato, che collega i dotti efferenti dal retro del testicolo al dotto deferente. E SANTEMA : qualsiasi eruzione cutanea con alterazione del colore della cute. G LICOGENO : è un polimero del glucosio di origine animale analogo all’amido di origine vegetale. Funziona da so- stanza energetica di riserva. G OMMA LUETICA : processo patologico caratteristico del pe- riodo terziario della sifilide che si manifesta con lesioni singole o multiple, costituite da nodosità piuttosto grosse localizzate agli arti, alla cute, alle mucose, al fegato, alle ossa e ad altre parti del corpo. Dopo un primo periodo detto di crudezza, in cui le lesioni si presentano dure, que- ste nodosità si rammolliscono e successivamente si ulce- rano liberando una sostanza filante costituita da residui necrotici dei tessuti caduti in disfacimento. F ISTOLA : comunicazione patologica tubulare tra due strutture o tra due cavità dell’organismo o tra esse e l’e- sterno. L EUCORREA : secrezione vaginale abbondante. L INFOADENOPATIA : tumefazione, cioè ingrossamento dei linfonodi. In genere si manifesta nel collo, nelle ascelle, nell’inguine, nel torace e vicino alle clavicole. Può manife- starsi in concomitanza di processi infiammatori, linfomi, infezioni virali o batteriche, alterazione della produzione endocrina, neoplasie o patologie del tessuto connettivo. P OLLACHIURIA : emissione con elevata frequenza di piccole quantità di urina. Può essere correlata a malattie della vescica, dell’uretra e della prostata di tipo infiammatorio o neoplastico. P ROCTITE : infiammazione dell’intestino retto. S ETTICEMIA : detta anche sepsi, è una complicazione poten- zialmente letale di un’infezione. Si verifica quando le so- stanze chimiche, che entrano in circolo per combattere l’infezione, scatenano un’infiammazione diffusa in tutto l’organismo. L’infiammazione crea trombi microscopici, che possono impedire alle sostanze nutritive e all’ossi- geno di raggiungere gli organi. È così possibile il verifi- carsi dello shock settico, con improvvisa diminuzione della pressione e decesso del paziente. S PIROCHETE : batteri a forma di spirale e dotati di flagelli alle due estremità. T EST SIEROLOGICI : per l’identificazione della sifilide, Tpha ( Treponema Pallidum Hemoagglutination Test ) e Vdrl ( Venereal Disease Research Laboratories ). T ABE DORSALE : malattia del midollo spinale conseguente al- l’infezione sifilitica, dopo 5-15 anni. Rappresenta una delle manifestazioni più importanti del periodo terziario. Que- sta malattia produce lesioni ai nervi radicolari, provo- cando la distruzione progressiva delle radici posteriori. Prevalgono gravi disturbi della coordinazione dei movi- menti, diminuzione o abolizione della sensibilità profonda o tattile, con conservazione di quella termica e dolorifica. T UBE DI F ALLOPPIO : dette anche salpingi o ovidotti, sono due organi tubulari che collegano le ovaie alla cavità ute- rina, permettendo il passaggio dell’ovocita e la sua fecon- dazione. U RETRITE : infiammazione dell’uretra. (RNT)

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