Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2013

spiega l’enorme diffusione di questa patologia. Quando i sin- tomi sono presenti, molto spesso si manifestano sotto forma di uretrite non gonococcica in en- trambi i sessi. In certi casi l’ure- trite da clamidia può evolvere con edema testicolare ed infiamma- zione della prostata nell’uomo e con infiammazione della cervice e malattia infiammatoria pelvica (Mip) nella donna. Nelle donne possono verificarsi gravi danni alle tube di Falloppio ( vedi Glos- sario ), che portano alla sterilità in percentuale variabile tra il 10- 40%. La clamidia può essere tra- smessa ai neonati al momento del parto ed essere causa di con- giuntivite e di polmonite neona- tale. Alcuni ceppi di clamidia (in questo caso non trasmessi con i rapporti sessuali, ma con l’acqua contaminata) sono responsabili di una gravissima patologia oculare, il tracoma, spesso causa di ce- cità. Questa patologia è diffusa in tutto il mondo, ma soprattutto in Africa, Medio Oriente, Australia e parte dell’Asia. Il Paese più col- pito è la Nigeria (quasi metà della popolazione a rischio). Una pato- logia piuttosto insidiosa data dalla clamidia è il linfogranuloma venereo, più diffuso tra gli uo- mini, che tra le donne. La sinto- matologia compare a circa un mese dal contagio e consiste tina scomparsa del lattobacillo di Doderlein, un batterio commen- sale, la cui assenza favorisce l’in- fezione da parte dei ceppi pato- geni; (3) la possibilità che la ma- lattia si presenti in forma asinto- matica nella donna favorisce enormemente la sua trasmis- sione nei rapporti non protetti, specialmente nel caso di promi- scuità sessuale. INFEZIONI DA CLAMIDIA La Chlamydia trachomatis (o più comunemente clamidia) viene spesso trasmessa contempora- neamente alla gonorrea (si stima nel 50% dei casi di gonorrea), op- pure da sola e rappresenta una delle più diffuse patologie a tra- smissione sessuale. Si tratta di un microorganismo intracellulare obbligato (che cioè svolge il suo ciclo vitale all’interno delle cel- lule, comportamento tipico dei vi- rus, piuttosto che dei batteri, che normalmente stanno al di fuori delle cellule ed esplicano la loro azione con la produzione di tos- sine). Tuttavia non è un virus, poi- ché presenta contemporanea- mente entrambi gli acidi nucleici (Dna ed Rna) ed inoltre risponde agli antibiotici, a differenza dei vi- rus. Si stima che le infezioni da clamidia restino asintomatiche nel 70% delle donne contagiate e nel 50% degli uomini, il che nella formazione di dolorose ul- cere a livello degli organi genitali o del retto, talvolta con forma- zione di fistole. Normalmente c’è rigonfiamento dei linfonodi ingui- nali. In assenza di cure adeguate possono verificarsi complicazioni per diffusione dell’infezione alle articolazioni, al sangue o al cer- vello, con la comparsa di settice- mia o di meningite. Il linfogranu- loma venereo è raro negli Stati Uniti ed in Europa (nel 2011 tutta- via è stato registrato un focolaio di 72 casi a Barcellona soprat- tutto tra omosessuali già conta- giati dall’Hiv), mentre è più dif- fuso in Sud America ed in gene- rale nei Paesi tropicali. Questa patologia è curabile con antibio- tici come la doxiciclina, l’eritro- micina e la tetraciclina. ULCERA MOLLE E TRICOMONIASI Tra le malattie batteriche ses- sualmente trasmesse c’è anche l’ulcera molle o cancroide, data dall’ Haemophilus ducrey , molto raro nei Paesi temperati e fre- quente invece nei Paesi tropicali e sub-tropicali, soprattutto in Africa, Sud America e Asia. La malattia è molto contagiosa e l’infezione può propagarsi da un punto all’altro del corpo, ma non costituisce una minaccia per la vita. Anche in questo caso pos- GENNAIO-FEBBRAIO 2013 MC 61 MC RUBRICHE

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=