Missioni Consolata - Febbraio 2011

80 MC FEBBRAIO 2011 mente in stato di bisogno, come giovani, donne, poveri ed emar- ginati. Un bambino nato in un paese in via di sviluppo ha 13 volte più probabilità di morire prima di compiere cinque anni rispetto a un bambino nato in un paese in- dustrializzato. Secondo l’ultimo Rapporto Oms 2010 ( The world is still a long way from universal coverage ) le diseguaglianze tra ricchi e poveri nell’accesso ai servizi sanitari sono marcate an- che per prestazioni molto ele- mentari come l’assistenza quali- ficata al parto e alle comuni pa- tologie dell’infanzia. Se tali dise- guaglianze fossero colmate con adeguati interventi di copertura sanitaria si eviterebbero ogni anno oltre 2 milioni e 15 mila casi di mortalità materna e 16 milioni di decessi di bambini al di sotto dei 5 anni. La mancata copertura sanitaria determina anche l’impoveri- mento di enormi masse di popo- lazione: il rapporto stima che ogni anno 150 milioni di persone nel mondo vadano incontro a spese catastrofiche a causa di una o più malattie e che per que- sto motivo oltre 100 milioni di abitanti del pianeta siano an- nualmente trascinati al di sotto della soglia di povertà. La salute costituisce quindi un contributo fondamentale alla riduzione della povertà, allo sviluppo so- ciale, alla sicurezza umana e alla crescita economica planeta- ria. All’indomani della crisi globale del 2008, che ha indotto i governi dei paesi donatori a stanziare miliardi di dollari per salvare le banche e altri istituti finanziari dalla bancarotta, è apparso su- bito evidente che questa grave frattura economica avrebbe col- pito con più pesanti conseguenze il Sud del mondo. Nell’Africa sub-sahariana, ad esempio, la riduzione della crescita econo- mica costerà ai 390 milioni di persone che già vivono in condi- zioni di povertà estrema 18 mi- liardi di dollari, che rappresen- tano una riduzione ulteriore del 20% nel reddito pro-capite. A ciò vanno aggiunti anche i dati critici # A sinistra: trasporto di un malato in zona rurale del Tanzania. # Sotto: bambino gravemente ustionato ad Isiro, nell’Alto Congo. derivanti dalla carenza effettiva di risorse umane, sempre più considerate cruciali per il rag- giungimento degli MDGs per la salute. UN FUTURO A RISCHIO Nel 2006 il Rapporto Mondiale sulla Salute dell’Oms si è con- centrato proprio su questo argo- mento. Attualmente ben 57 paesi devono ancora affrontare una carenza drammatica di per- sonale sanitario, equivalente a un deficit globale di 2.4 milioni di medici, infermieri e ostetriche. Questa condizione, particolar- mente grave nell’Africa sub- sahariana, sta minando la capa- cità dei sistemi sanitari di fornire servizi efficaci nei paesi interes- sati. Oltre alle proibitive condi- zioni di lavoro, le restrizioni alla revisione dei bassi stipendi degli operatori sanitari, dovute alla mancanza di fondi e alla rilut- tanza dei donatori a finanziare le spese ricorrenti per le risorse umane, sembrano acuire ancor più questo deficit sanitario. Così come la poderosa migrazione degli stessi operatori sanitari dalle zone rurali a quelle ur- bane, dal settore pubblico al pri- vato, dalla sanità ad altri settori e dal proprio paese (povero) ad altri paesi più ricchi di risorse. Un quadro complesso e artico- lato che sarà argomento di ulte- riore analisi su queste pagine. Massimo Ruggero SGUARDI GLOBALI

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