Missioni Consolata - Febbraio 2011

FEBBRAIO 2011 MC 63 «M i chiamo Abdes- salam e da oltre 30 anni sono in questa comunità chiamata Nevé Shalom-Wahat as-Salam, un villaggio in cui vi- vono insieme ebrei e palestinesi di cittadinanza israeliana, impe- gnati nel lavoro di educazione per la pace, l’uguaglianza e la comprensione tra le due popola- zioni. La nostra esperienza è la dimostrazione tangibile che i due gruppi possono coesistere, vive- re in pace e lavorare insieme». Inizia così l’incontro con il pro- fessore Abdessalam Najjar, uno dei fondatori dell’«Oasi di Pa- ce»: è questo il significato lette- rale della duplice espressione, in ebraico e in arabo, Nevé Sha- lom-Wahat as-Salam ; termine ispirato alla promessa del pro- feta Isaia: «Il mio popolo abiterà in un’oasi di pace» (Is 32,18). SOGNO DI PACE «L’oasi nasce da un sogno di un domenicano ebreo: padre Bruno Hussar. Uomo di grande fede, arrivato a Gerusalemme nel 1960, aveva subito attratto at- torno a sé un gruppo di persone di differente credo religioso e ISRAELE TESTO E FOTO DI BENEDETTO BELLESI INCONTRO CON ABDESSALAM NAJJAR, PRIMO ABITANTE DI NEVÉ SHALOM PROFEZIA E UTOPIA In territorio israeliano c’è un villaggio dove ebrei e palestinesi vivono insieme: lo ha inventato un domenicano ebreo, Bruno Hussar, profeta di grande fede, per testimoniare e insegnare che la pace non è solo un sogno e i conflitti possono essere superati con accettazione, rispetto e collaborazione reciproca. # Arcobaleno di pace, all’entrata dell’asilo dei bambini musulmani e delle scuole elementari.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=