Missioni Consolata - Ottobre 1996

l «CARTELLI» DEL NARCOTRAFFICO CARI'Ello m MEofllJN boss: Jorge Luis Ochoa, scarcerato per buona condotta nel luglio 1996 situazione: morto Pablo Escobar , ha perso potere e mercato a vantaggio del Cartello di Cali CARfEllo DI CALI boss: fratelli Gilberto e Miguel Rodriguez Orejuela, attualmente in prigione situazione: più discreto dei rivali di Medellin, controlla il 60% del mercato mondiale della cocaina C oca, marijuana, eroina: le tre principali droghe trovano ospitalità in Colombia. D paese latinoamericano è al terzo posto (dopo Peru e Bolivia) per la produzione di foglie di coca. Da qualche anno è in rapida espansione la coltivazione del papavero da oppio. Oltre al prodotto locale, i laboratori colombiani trattano anche molta materia prima dei paesi confinanti (Peru, Brasile, Venezuela). stessa percentuale del caffè. In patria i capitali dei narcos (realizzati soprattutto negli Stati U- niti) sono spesi principalmente per l'acquisto di terra e la costruzione di immobili. Raramente sono inve-. stiti in attività produttive (fabbri- che, imprese), le uniche che potreb- bero produrre «effetti moltiplicati- vi» duraturi sul sistema economico. Quanto all'occupazione, il traffi- co di droga ha creato dai 20 mila ai 50 mila posti di lavoro. Le figure professionali direttamente coivolte sono trasportatori, chimici, guardie del corpo e sicari. n grosso è però costituito dai coltivatori, che sono anche i meno pagati. In questo dif- ficile conteggio può essere inserita anche una quota dei lavoratori del settore edilizio, dove sono confluiti parte dei profitti del commercio. Di fronte a questi benefici, i costi generati dal narcotra:ffico sono e- normi. «Senza dubbio - osservano i ricercatori dell' «Universidad de los Andes» - i costi (tanto economici quanto sociali) sono molto alti. Non solo in relazione alla corruzio- ne e illegalità che nascono dal nar- cotra:ffico, ma anche rispetto alle distorsioni prodotte sull'intero ap- parato produttivo colombiano». l gruppi paramilitari: troppa impunità Victor Carranza è un grande pos- sidente terriero della regione d~l Meta, ai confini con il Venezuela. E considerato uno degli uomini più ricchi della Colombia. I sicari di Carranza fanno pochi 20 «NON DI SOLA COCA» Missioni Consolata- Ottobre '96 In alto: Pablo Escobar, boss del Cartello di Medellin, ucciso nel1993. Sopra: Miguel Rodriguez, boss del Cartello di Cali, catturato nel1995. sforzi per agire di nascosto, perché sanno di avere l'appoggio delle for- ze militari e di polizia. Gruppi di uomini armati si muo- vono liberamente facendo sparire o ammazzando persone ritenute della guerriglia o semplicemente «iz- quierdistas» (di sinistra). Agiscono nella totale impunità non solo nelle zone rurali, ma anche nei centri a- bitati come El Castillo, Villavicen- cio, Granada. Un altro terrateniente, Fidél Ca- stano, ha creato, sulla fine degli an- ni Ottanta, un gruppo paramilitare denominato «Autodefensas campe- sinas de C6rdoba y Uraba». Oggi, con la scusa di estirpare la presenza della guerriglia (vera o presunta), i miliziani tengono sottomesso tutto il dipartimento di Uraba. Posta tra il Mar dei Caraibi e l'O- ceano Pacifico, confinante con Pa- nama, la provincia di Uraba è proba- bilmente una delle regio~ più stra- tegiche della Colombia. E una zona ricca e fertile; ci sono mezzo milio- ne di capi di bestiame ed estese piantagioni di banane. Ma la regione è strategica anche per altri motivi: attraverso il Golfo di Uraba transita- no armi e droga, per un contrabban- do che muove milioni di dollari. Gli enormi interessi in gioco fan- no sì che i paramilitari desiderino ridurre al minimo la presenza delle

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