Missioni Consolata - Dicembre 2022

dicembre 2022 49 “ Ha firmato questo dossier: PAOLO MOIOLA Giornalista redazione MC; ha viaggiato in Alaska lo scorso agosto. FONTI PRINCIPALI Per la storia dei popoli nativi e dell’Alaska: Harry Ritter, Alaska’s History, West Margin Press, 2020; Steve J. Langdon, The Native People of Alaska, Greatland Graphics, Fairbanks 2022. | Per clima e problemi ambientali, per i parchi nazionali, per i nativi, per le istituzioni statali: • https://uaf-iarc.org/ • https://www.nps.gov/ • https://www.alaska.gov/ • https://www.anchoragemuseum.org/ FOTO DELLE COPERTINE Pag. 35: caribou (renne) del Denali National Park con il naso imbiancato dalla neve (foto Kent Miller - National Park Service - Nps). | Pag. 50: un orso bruno con il pesce appena catturato alle Brooks Falls nel Katmai National Park, nel Sud dell’Alaska (foto Paolo Moiola). Alaska, l’ultima frontiera Come affermava il rapporto annuale del Consiglio dei commissari indiani per il 1869, «Si ritiene che la religione del nostro benedetto Salvatore sia l’agente più efficace per la civiltà di qualsiasi popolo». Per lungo tempo ancora la politica coloniale degli Stati Uniti in Alaska si fondò sull’idea che gli indigeni dovessero «essere portati sotto l’influenza cristiana dai missionari». L’Università dell’Alaska-Anchorage (Uaa) ha analizzato una foto del 1914 scattata alla scuola della St. Mary’s Mission ad Akulurak (delta dello Yukon-Kuskokwim, sul mare di Bering). In quella immagine si vede un gruppo di studenti nella sala mensa e, sulla parete dietro di loro, un poster con la scritta «Please, do not speak eskimo» (Per favore, non parlare eschimese). Fu John Collier, commissario per gli affari indigeni dal 1933 al 1945, a iniziare a battersi per la libertà religiosa degli indiani d’America, mettendo in discussione i divieti locali e regionali alle cerimonie e alle pratiche tradizionali. Tuttavia, soltanto con l’American indian religious freedom act (Airfa) dell’agosto 1978, legge firmata dall’allora presidente Jimmy Carter, venne formalmente riconosciuta la piena libertà religiosa dei popoli indigeni. Nel firmare la legge, il presidente ammise che, a dispetto del primo emendamento della Costituzione Usa, «in passato, agenzie e dipartimenti governativi hanno occasionalmente negato ai nativi americani l’accesso a siti particolari e interferito con pratiche e costumi religiosi». Qui: padre Stan Jaszek, missionario cattolico polacco, premiato da Catholic Extension per i suoi 15 anni di servizio nel territorio degli Yup’ik. | A sinistra: Santa Rosa di Lima, prima chiesa cattolica dell’Alaska (1879); la chiesa russo ortodossa di Saint Nicholas a Eklutna, vicino ad Anchorage. | In basso: un’entrata del negozio Santa Claus House, a North Pole, nei pressi di Fairbanks. Le Chiese in Alaska, oggi Le statistiche più affidabili sulle fedi religiose in Alaska risalgono a uno studio del Pew Research Center (The 2014 U.S. Religious landscape study). Secondo i ricercatori dell’istituto, i cristiani sarebbero il 62% della popolazione adulta. Questa percentuale si dividerebbe in: 22% di evangelici (cioè protestanti non tradizionali), 16% di cattolici, 12% di protestanti (storici), 5% di ortodossi (di cui 4% di ortodossi russi). La Chiesa cattolica dell’Alaska conta su due diocesi: quella di Anchorage-Juneau e quella di Fairbanks. Entrambe hanno uffici che si dedicano alle relazioni con i popoli indigeni dello stato. Al riguardo, va ricordata l’esperienza di Stan Jaszek, missionario polacco arrivato in Alaska nel 2002. Padre Jaszek, appartenente alla diocesi di Fairbanks (la più estesa degli Stati Uniti), ha lavorato per 15 anni nei villaggi del delta dello Yukon-Kuskokwim, tra i Yup’ik, lo stesso popolo nativo cui appartiene anche Mary Peltola, prima indigena dell’Alaska eletta al Congresso Usa. «Il popolo Yup’ik è profondamente radicato nella natura, quindi comprende intuitivamente la connessione tra il mondo fisico e quello spirituale», ha spiegato padre Jaszek. Paolo Moiola © Stan Jaszek - Catholic Extension La piena libertà religiosa dei nativi è stata riconosciuta nel 1978. MC

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