Missioni Consolata - Ottobre 2022

* ARGENTINA zando muri d’argilla e che vivono in condizioni precarie. Alcuni di questi insediamenti sono senza acqua ed elettricità. Le persone aspettano che il governo assegni loro una casetta con i servizi minimi, ma l’attesa può durare anni. Tra i problemi che si vivono negli insediamenti spontanei, uno riguarda la distanza delle baracche dalle scuole. Lontani dai mezzi di trasporto pubblici e da tutto in generale, in questo tipo di ambiente nascono e crescono violenza, criminalità, rapine, spaccio di droga. Da subito siamo stati informati del fatto che eravamo giunti in una zona difficile, conflittuale e insicura. Però non ci siamo spaventati, né ci spaventiamo. Abbiamo chiaro che dobbiamo raggiungere le famiglie. Il nostro atteggiamento è quello dell’ascolto, perché le persone qua hanno molto da raccontare. E noi vogliamo essere con loro per accompagnarli e camminare e celebrare la fede insieme. Soffrire i dolori insieme e godere delle stesse gioie. È sorprendente per noi scoprire che tra loro alcuni sono stati feriti, maltrattati o emarginati anche da ministri della chiesa. Siamo giunti a questa missione come se fosse un ospedale da campo, pronti a curare le ferite, riconciliare, accompagnare, ulivi abbondanti producano l’olio che dà lustro al viso (cfr. Salmo 103,15). Le viti e gli ulivi sono i simboli della gioia e della pace, quella pace di cui, secondo Isaia, il messaggero è portatore. La nostra comunità si presenta come annunciatrice e portatrice di pace. «È bello vedere i piedi del messaggero di pace scendere dalla montagna». Manolo García Candela ascoltare, perché ciascuno trovi gioia e pace con se stesso, con gli altri e con Dio. Papa Francesco ci incoraggia con le sue parole: «Vogliamo essere una Chiesa che serve, che esce di casa, che esce dai suoi templi, che esce dalle sue sacrestie, per accompagnare la vita, per sostenere la speranza, per essere segno di unità... costruire ponti, rompere muri, seminare riconciliazione» (Fratelli tutti, 276). Questa terra di San Juan ci ricorda la terra di Gesù, la Palestina, sia per il suo terreno arido, sia perché esistono le condizioni necessarie affinché l’uva delle viti dia un buon vino e gli Qui sopra: la provincia di San Juan evidenziata in verde. | Qui sotto: baracche della periferia de La Bebida. | Sotto a sinistra: il terreno nel quale sorgerà la futura cappella del «Divino Niño». * Siamo qui come in un ospedale da campo [...] perché ciascuno trovi gioia e pace con sé, con gli altri e con Dio. " 62 ottobre 2022 MC

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