Missioni Consolata - Ottobre 2022

A Fort Hall, oggi Murang’a, nel cuore del Kenya, tra il primo e il tre marzo del 1904, i primi 10 missionari della Consolata si riunirono, in quelle che sarebbero state poi chiamate le «Conferenze di Murang’a». I missionari erano arrivati in Kenya in diversi gruppi, il primo dei quali, partito l’8 maggio del 1902, era composto dai padri Tommaso Gays e Filippo Perlo e i fratelli coadiutori Luigi Falda e Celeste Lusso. L’obiettivo delle conferenze era quello di darsi una metodologia di missione, delle regole, ma il motivo degli incontri era anche l’esigenza di fermarsi, ritrovarsi e stare insieme, dopo i primi due anni di esperienza missionaria. Tra il 13 e il 16 giugno scorso si è tenuto il Convegno internazionale della famiglia Consolata, chiamato «Murang’a 2». L’evento ha visto la partecipazione di circa 500 persone, tra missionari (Imc), missionarie (Mc) e laici (Lmc), da quattro continenti, con traduzioni in sei lingue. Collegati MURANG’A: 118 ANNI DOPO, GUARDANDO AL FUTURO Riunione di famiglia Missionarie, missionari e laici della Consolata hanno tentato qualcosa di mai fatto prima. Un incontro di quattro giorni, a livello mondiale, che ha coinvolto circa cinquecento persone in 33 paesi. È stato reso possibile dalla tecnologia oggi disponibile. Non è stato solo un ritrovarsi, ma un rivedere la propria storia, fare una lettura del presente per pensare la missione del futuro. in teleconferenza, i partecipanti hanno potuto assistere a presentazioni, riunirsi in gruppi (oltre trenta) per riflessioni tematiche e pure cantare e pregare insieme. Un evento straordinario La straordinarietà dell’evento è stata sottolineata in apertura da suor Simona Brambilla e padre Stefano Camerlengo, superiori generali dei due istituti, i quali hanno richiamato le motivazioni all’origine di questo momento di famiglia: «Fermarsi insieme per riflettere e dialogare serenamente, per riconoscere il terreno e la metodologia comuni e arricchire il carisma alla luce dell’oggi e in prospettiva futura». Ha detto suor Simona nella sua presentazione: «[Tra i due eventi ci sono] 118 anni di storia missionaria consolatina intensa, benedetta, ricchissima; con le sue curve, i suoi ritorni, i suoi limiti; con i suoi slanci, le sue meraviglie, la sua innegabile fecondità. Sì, come ogni avventura umano-divina. È la nostra storia, fratelli e sorelle. Di questa storia siamo eredi. Da questa storia nasciamo. Una storia che ci ha condotto fino a qui, oggi. Diverse le epoche, diverse le persone, diversi i contesti. Diversa la visione di missione, diverse le modalità comunicative, diversa la comprensione del nostro essere tra i popoli. Uno e medesimo il dono spirituale ricevuto e condiviso, che costituisce la nostra identità vocazionale». Mentre padre Stefano ha confermato: «Come a Murang’a, più di un secolo fa, noi missionari e missionarie sentiamo il bisogno di sederci e definire insieme la strategia missionaria da adottare di fronte alle domande, alle esigenze e alle sfide poste dalla missione attuale. Indubbiamente Murang’a ha tracciato un cammino nella storia dei nostri istituti missionari, ha elaborato una metodologia, ha indicato un percorso. di MARCO BELLO ossier 36 ottobre 2022

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