Missioni Consolata - Novembre 2021

Una gioventù missionaria entusiasta Come successore di padre Lachance, fu nomi- nato chi scrive. Con l’aiuto della suora teresina Marta Cecília Ramírez Marin e di alcuni giovani, strutturai la neonata Jovenmisión su tre dimen- sioni: spiritualità, formazione e missione. I punti salienti del programma annuale, a livello nazionale erano (come sono ancora adesso): la Pasqua giovanile missionaria, dal lunedì santo alla domenica di Pasqua; la Scuola di leader mis- sionari in due tappe, ciascuna di otto giorni, per la formazione alla missione; il campo giovanile missionario - Cajumi - di 25 giorni in una zona poco evangelizzata. Dal 1989 ad oggi, l’espe- rienza del Cajumi non è mai stata interrotta. Un anno particolare fu il 1997, quando nei mesi di luglio e agosto si realizzarono contemporanea- mente 27 Cajumi in tutto il Venezuela. I frutti Quali sono stati i frutti del lavoro di animazione svolto dall’Imc in Venezuela? Noi abbiamo visto questo: è cresciuta la co- scienza missionaria nelle parrocchie, nei movi- menti apostolici, tra i giovani e i bambini. Nei tempi forti dell’anno liturgico e nel mese di ago- sto, i cristiani si fanno evangelizzatori nei villaggi e nei paesi privi di assistenza religiosa. La Gior- nata missionaria mondiale, è diventata il «Mese missionario», e la colletta per le missioni molto più significativa e consistente, sia nelle parroc- Jovenmisión e Cajumi Da sempre la presenza dei missionari nelle dio- cesi fu presenza pastorale e di animazione mis- sionaria. Nelle diocesi di Trujillo, San Cristobal, Los Teques e Barquisimeto, i missionari furono anche i direttori diocesani delle Pom. A Barquisi- meto, in particolare, oltre alla pastorale nelle due parrocchie del Buen Pastor e del Ujano, i missionari crearono il Cam (Centro di anima- zione missionaria) dove si offriva (e si continua a offrire) formazione alla missione a livello locale e nazionale. In Venezuela l’Imc fu e rimane l’unico istituto missionario specificamente ad gentes. Quindi con una responsabilità non indifferente nell’ani- mare la chiesa locale alla missione. Nel 1986 il direttore nazionale delle Pom chiese un missionario della Consolata per svolgere il compito di segretario nazionale della pontificia Opera di San Pietro Apostolo e di responsabile per l’animazione missionaria della gioventù. Padre Nelson Lachance, canadese, assunse l’in- carico ed ebbe l’illuminazione di fondare «Joven- misión» (Missione giovane): non un movimento, ma un servizio ai gruppi giovanili ecclesiali. Nel 1988 realizzò il primo «Cajumi» (Campo Gio- vanile Missionario), a Santa Rosa de Ocopí, nella regione di Anzoátegui, con la partecipazione di giovani venezuelani e di altri provenienti da altre nazioni latinoamericane. Furono organizzate giornate di riflessione, catechesi e preghiera. novembre 2021 63 Qui accanto: padre Sandro Faedi con i giovani partecipanti della Scuola di leader missionari (Elmi), per la formazione alla missione. Qui sotto: la parata con cui nel 1988 è iniziato il primo Cajumi a Santa Rosa de Ocopí. Animazione missionaria

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