Missioni Consolata - Novembre 2021

ovunque: secondo le statistiche, il paese ha 30 milioni di abitanti e circa 15 milioni di armi nelle mani dei civili. Nel 2020 sono state uccise circa 25mila persone. In assenza dello stato, le bande armate si organizzano nei loro feudi, come ad esempio nelle miniere d’oro clandestine, dove prevale la legge del più forte. Nonostante tutto, i missionari continuano il loro servizio al fianco della gente. Non smettono di vi- sitare le comunità per celebrare i sacramenti, or- ganizzare catechesi, formare animatori, fare attività con i giovani e accompagnare le famiglie più bisognose. A Barlovento la presenza dei Missionari della Consolata è motivo di fiducia per la gente che ha fede in un Dio che dà sempre a chi chiede ciò di cui ha bisogno, che si rende presente per chi lo cerca e che apre la porta a chi bussa. Essi, oltre a venire incontro ai bisogni materiali delle persone, si preoccupano di mantenere viva la speranza divenendo presenza di consolazione spirituale. Nella loro azione pastorale non pensano solo ai sacramenti. «Non importa se celebriamo messe o semplicemente visitiamo - dice uno di loro - basta passare per strada ed essere visti perché la gente dica che non è sola». Di fronte alla drammatica situazione socio-econo- mica vissuta dal Venezuela, molte persone vor- rebbero andarsene dal paese, come quei cinque milioni e mezzo che sono emigrati in altre nazioni del continente. Ma vedendo che i missionari ri- mangono, cambiano di idea e restano a lottare. Jaime Carlos Patias giche. Succede infatti oggi che la campana sia lassù, nella torre campanaria, ma che l’invito alle celebrazioni venga fatto con la musica. È un processo lento, quello dell’incontro della Chiesa con il popolo nero, portato avanti insieme alla gente, per individuare nelle espressioni pro- prie della sua religiosità «i semi del Verbo» e por- tarli a maturazione dando origine a una Chiesa dal volto afroamericano. I missionari della Consolata di nuova genera- zione, provenienti dall’Africa e da altri paesi del continente americano, accompagnano gli afrodi- scendenti di Barlovento nel percorrere questo cammino. La violenza non ferma i missionari Essi portano avanti la loro azione pastorale, fatta di incontro e di rispetto, a volte scontrandosi con grandi difficoltà, non ultima quella della sicu- rezza personale. L’intero territorio di Barlovento, infatti, è control- lato da gruppi criminali che attaccano, rapinano o rapiscono chi viaggia per le strade, come fanno, appunto, i missionari. Questi gruppi di «malan- dros» sono costituiti da ragazzi molto giovani. In diverse occasioni, i missionari e persino il ve- scovo locale, si sono ritrovati con le armi puntate alla tempia. Non è un problema della sola zona di Barlo- vento. In Venezuela la violenza aumenta un po’ A sinistra: padre Charles Gachara durante la celebrazione delle prime comunioni nella comunità di Guayana. Qui: a causa del banditismo diffuso nella zona, padre Gachara raggiunge le comunità in mototaxi o in bus e poi a piedi. novembre 2021 43 Afrodiscendenti

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