Missioni Consolata - Novembre 2021

Le missionarie della Consolata In Venezuela dal 1982, hanno collaborato con i loro fratelli missionari a Paraguaipoa, in Guajíra, e poi, dal 2006 al 2015, a Naba- sanuka, tra i Warao. Si sono spinte fino al vicariato apostolico di Puerto Ayacucho, dove svolgono apostolato urbano in città; nella missione di Tencua, in piena selva amazzonica, tra gli indigeni Yecuana. La collaborazione con i missionari prosegue nel campo dell’animazione missionaria a Caracas. Qui: padre Sergio Frassetto celebra il Natale sotto una «enramada» nel caserío «El Carmen». Sotto a sinistra: la regata della Madonna del Carmine, patrona della laguna di Sina maica, il 16 luglio di ogni anno. Sotto: le missionarie della Consolata da vanti alla loro «churuata» nella missione di Tencua, con padre Bignotti. 1976-1998: Guajíra, missione compiuta La Guajíra che faceva parte del vicariato apo- stolico di Machiques, nel 1998 è diventata parte dell’arcidiocesi di Maracaibo, e i Missio- nari della Consolata, dopo 22 anni di pre- senza, si sono ritirati per aprirsi a un nuovo campo di lavoro. Padre Giano Benedetti, ai tempi superiore della delegazione, ha descritto l’addio così: «Il 4 luglio 1998, durante una concelebrazione eucaristica presieduta da mons. Ovidio Pérez, arcivescovo di Maracaibo, abbiamo conse- gnato la parrocchia di san José di Paraguai- poa al clero diocesano. Sinamaica e Guarero erano già state consegnate, rispettivamente a marzo del ’97 e del ’98. I Missionari della Con- solata sono stati ringraziati, all’inizio e alla fine della messa, per il lavoro che hanno svolto fin dal 1976, quando era stata affidata loro la par- rocchia di Guarero. Sono stati ricordati per nome e cognome tutti i Missionari della Consolata che hanno annun- ciato il Vangelo nella Guajíra venezuelana. Anche mons. Ovidio ha ringraziato per la no- stra opera e ci ha ricordato che le porte della sua arcidiocesi rimanevano aperte per noi. I Missionari della Consolata hanno lasciato la Guajíra, ma la Consolata e il nostro carisma ri- mangono nella terra dei Wayú. Le Missionarie della Consolata continueranno [per qualche anno] la loro presenza a Paraguaipoa, e la Madonna continuerà come patrona dei case- ríos di Cojoro e san Rafael de Paraguachón. Lasciando questa terra abbiamo ringraziato Dio per il dono della vocazione missionaria, coscienti d’averla vissuta con il nostro servi- zio, affinché anche i Wayú fossero un’offerta gradita a Dio e perché abbiamo cercato l’unica ricompensa di tutti gli apostoli: annun- ciare gratuitamente il Vangelo». S.F . Popoli indigeni

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