Missioni Consolata - Novembre 2015

NOVEMBRE 2015 MC 39 lordo, pari a oltre 123 miliardi di euro. E vengono pure pagati meno dei lavoratori italiani: un ita- liano guadagna in media 1.326 euro al mese, un cittadino comunitario 993, un extracomunitario 942. Per non parlare di chi lavora in nero, a cui viene dato solo il necessario per sopravvivere e tornare a lavorare giorno dopo giorno fino a quando ce n’è bisogno. Cosa si può volere di più? Per smontare le resi- stenze delle persone anziane in apprensione per la loro sicurezza, i mass media ripetono in conti- nuazione: «Come si potrebbero pagare le vostre pensioni senza i versamenti dei lavoratori stra- nieri?». Un meccanismo che si autoalimenta Per cortesia, lasciamo stare la retorica dell’acco- glienza basata sui buoni sentimenti, sulla carità cristiana, sulla fratellanza e sulla giustizia sociale. Non che non ci sia chi agisce con questa nobiltà d’animo, ma chi lo fa finisce col rischiare di fare il cavallo di Troia a favore di chi, invece, utilizza i migranti (i quali per lo più sono persone nel pieno della loro forza fisica e della loro lucidità mentale) per far crescere il prodotto interno lordo dei paesi ricchi, utilizzando teste e braccia che potrebbero invece produrre ciò che serve per far uscire dalla miseria i propri paesi d’origine. Per non parlare di chi, come si è visto con l’indagine di Mafia Capi- tale, utilizza per arricchirsi illegalmente i finan- ziamenti stanziati per l’accoglienza temporanea dei migranti. Le migrazioni dai paesi non industrializzati verso i paesi industrializzati sono causate dal fatto che questi ultimi, per sostenere la crescita dei propri sistemi economici, depredano i primi delle loro ri- sorse, istigano i popoli che li abitano a farsi guerre fratricide, li cacciano dalle loro terre comprandole per un tozzo di pane, corrompono i loro gover- nanti portandoli al potere e li sostituiscono o li fanno uccidere se diventano un ostacolo per i loro interessi, usano i contributi economici di aiuto allo sviluppo per costringerli a passare dall’econo- mia non mercantile all’economia monetaria, dal- l’agricoltura tradizionale di sussistenza, da cui hanno sempre tratto da vivere, alle monocolture per il mercato mondiale, inducendoli a fertilizzare chimicamente i terreni per aumentare le rese fino a renderli sterili. E mentre i paesi ricchi impoveri- scono scientificamente quelli poveri, anche col pretesto di aiutarli, fanno balenare davanti agli occhi dei loro abitanti la possibilità di accedere alle loro meraviglie tecnologiche. I migranti che se ne vanno dai loro paesi nei quali non riescono più a vivere contribuiscono col loro lavoro a far crescere il prodotto interno lordo dei paesi d’immigrazione e quindi ad accentuare il loro fabbisogno di risorse. Per procurarsele, i paesi industrializzati continueranno a rapinare i paesi non industrializzati, utilizzando tutte le forme di violenza e sopraffazione con cui sono so- liti sottometterli, faranno accrescere ulterior- mente la loro povertà e indurranno quindi molti altri dei loro abitanti a emigrare per vivere. Le migrazioni tendono ad autoalimentarsi. Se le organizzazioni umanitarie in cui si impegna la componente più generosa della nostra società non si preoccupano di intervenire sulle cause, contri- buiscono a prolungare nel tempo l’ingiustizia e l’i- niquità. Planète àvendre/Flickr.com DOSSIER MC POMODORI NERI

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