Missioni Consolata - Novembre 2015

di immensi guadagni, di organizzazioni criminali in- ternazionali con ramificazioni dalla Libia (e da altre regioni africane) all’Europa: «“Dell’importo del viaggio, tra i 2.000 e i 2.500 dollari, solo il cinque per cento viene versato in contanti in Libia. Il resto deve essere pagato estero su estero. E per la con- ferma del buon esito è sufficiente un sms”. Il saldo, per quello che sin qui ha potuto ricostruire l’inda- gine della procura di Palermo, arriva normalmente in paesi come Germania, Svezia, Norvegia e Inghil- terra. E qui raccolto da cassieri che provvedono a riciclarlo. Nelle intercettazioni si fa persino gene- rico riferimento a “banche internazionali”, a trasfe- rimenti “da Dubai all’Europa, così evitiamo i con- trolli”. A cambi da dollari in euro e viceversa. E del resto quello che dice Ermias Ghermay (uno dei per- sonaggi coinvolti nell’inchiesta della magistratura palermitana, ndr ) al telefono lascia intuire di quali Cifre ballerine Soldi e bugie Q uanto vale ogni «viaggio della morte» nel Mediterraneo? Fate il conto: se su ogni bar- cone ci sono 400 persone paganti una media di 2.000 dollari, il guadagno è di 800 mila dollari. Dal traffico umano si ottengono i seguenti risultati, solo apparentemente contrastanti: 1) milioni di dollari ogni mese; 2) i barconi spesso affondano e in questo modo si eliminano fisicamente molti mi- granti; 3) si crea un’emergenza continua in Italia (a qualcuno interessa che sia così); 4) si crea una si- tuazione di destabilizzazione permanente nel Me- diterraneo e in Europa. Secondo l’Onu, dall’inizio dell’anno sono morti in mare circa 2.400 migranti. Oltre 100 mila sono ar- rivati in Italia, e altri 160 mila hanno attraversato il Mediterraneo per raggiungere la Grecia (altra cifra importante per uno stato economicamente fal- lito). 100 mila sono profughi siriani.È evidente che la destabilizzazione della Libia e della Siria ha am- piamente contribuito a provocare l’emergenza mi- granti. N iccolò Vasile, ingegnere e operatore volontario di Torino per l’accoglienza dei migranti, spiega: «Alcuni media e partiti politici raccon- tano agli italiani che gli immigrati (rifugiati, profughi, richiedenti asilo, ecc.) si intascano 40 euro al giorno, 1.200 euro al mese, dallo stato italiano, cioè soldi dei contribuenti. Ebbene, non è vero». «In base alla Convenzione di Dublino, l’Unione Euro- pea dà a ogni paese membro dei fondi. Ogni stato agisce in modo diverso: l’Italia dà l’appalto a grandi cooperative, le quali si rivolgono a medie e piccole cooperative. Al cittadino immigrato arrivano - quando va bene - 2 o 3 euro al giorno. Altrimenti si- garette e ricariche telefoniche. Viene garantito un posto letto in camerate, la mensa, servizio sanitario. Quando la cooperativa funziona bene, l’immigrato impara l’italiano, segue un iter per l’introduzione al mondo del lavoro, ecc. Quando lavora male, è solo lucro». Angela Lano © Mahmud Turkia / AFP © Abdullah Doma / AFP NOVEMBRE 2015 MC 29 DOSSIER MC POMODORI NERI

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