Missioni Consolata - Novembre 2015

NOVEMBRE 2015 MC 21 tano tutt’oggi inaccessibili. Alcune si sono espanse così rapidamente da inglobarne di minori e dive- nendo delle vere e proprie città nella città: è il caso del Complexo do Alemão, una delle favelas più grandi dell’intera America Latina. Solo in questa comunidade , così la chiamano i suoi abitanti, si cal- cola possano vivere oltre quattro- cento mila persone, numeri im- pressionanti se si pensa che in tutto il Brasile si stima siano oltre undici milioni le persone che vi- vono in queste condizioni, pari al 6% dell’intera popolazione ( Ibge 2013 su dati 2010 ). Da sempre viste nell’immaginario collettivo come luoghi da cui stare alla larga per via dei pericoli legati ai trafficanti di droga, le fa- velas sono caratterizzate da sto- rie, sofferenze e problemi assai diversi le une delle altre. Ad oggi la prima grande differenziazione tra questi quartieri è la presenza o meno delle Upp ( Unidade de polícia pacificadora , Unità di poli- zia pacificatrice, sito web: www.upprj.com) , un corpo spe- ciale della Polizia militare che in questi anni, in vista degli appun- tamenti internazionali dei Cam- pionati Mondiali di calcio (2014) e dei prossimi Giochi Olimpici (ago- sto 2016), ha iniziato un percorso di bonifica dal narcotraffico, cer- cando di mitigare la guerra per il controllo della droga. Ad esempio il Morro do Borel fino a qualche anno fa era considerato una delle favelas più pericolose di tutta la metropoli brasiliana, dal mo- mento che la collina su cui sorge era contesa da due comandi dif- ferenti che, nel tentativo di pre- valere l’uno sull’altro, erano soliti fronteggiarsi in violenti conflitti a fuoco dove il più delle volte a ri- metterci la vita erano gli abitanti stessi del quartiere. Oggi invece camminiamo tranquillamente per le ripide strade della favela senza alcun timore e dove una volta sorgeva la « boca do fumo », la via adibita alla vendita e al consumo degli stupefacenti, troviamo de- cine di negozi e baretti affollati da cui viene diffuso a tutto volume il tradizionale funky carioca. Narcotrafficanti Ma sono ancora molte le comu- nidade che aspettano l’inter- vento dello stato per ripulire le loro strade da banditi e traffi- canti, una di queste è la favela di Acarí all’estrema periferia Nord della città. Ci entriamo accompa- gnati da Marcelo, una sorta di istituzione della comunità in quanto allenatore della squadra di calcio giovanile che, proprio per il suo impegno con i giovani del quartiere, si è guadagnato il rispetto degli stessi trafficanti avendo in gioventù allenato molti di loro che in seguito hanno abbandonato gli scarpini per darsi ad attività illecite. Tutte le vie d’accesso alla favela sono presidiate da gruppi che, armi in pugno, controllano chi entra e chi esce. Naturalmente l’ingresso di uno straniero non passa inos- servato e solo grazie all’inter- vento di Marcelo il nostro giro nella comunità può proseguire. I muri delle case sono vergati con le sigle del comando che con- trolla la zona e uomini armati a bordo di grosse moto fanno i corrieri rifornendo i clienti che si fermano all’entrata della favela. Marcelo ci accompagna nella casa di una giovane donna i cui due figli sono rimasti grave- mente feriti alle gambe dallo scoppio di una granata. È all’or- dine del giorno, nelle guerre dei trafficanti per il controllo dei ter- ritori, il coinvolgimento di gio- vani e bambini che si trovano per strada a giocare. All’ospedale di Rio de Janeiro i medici dopo aver visitato i due ragazzi, hanno trac- ciato un quadro clinico piuttosto preoccupante, ma le liste per le operazioni raggiungo i sei mesi d’attesa. Ad oggi nella favela di Acarí duecento malviventi ten- gono in ostaggio le vite di oltre quarantamila onesti abitanti del quartiere, palesando agli occhi di tutti la grande voragine lasciata da uno stato che, oltre a non riu- scire a dare un’assistenza digni- tosa ai suoi cittadini, troppo spesso non riesce a porre la lega- lità come alternativa per i gio- vani che vedono nel traffico di • Favelas | Narcotraffico | Olimpiadi • MC ARTICOLI # A sinistra : dal luglio 2011 una moderna teleferica unisce Rio con la favela Complexo do Alemão. Qui : una donna alla finestra della propria casa, in fa- vela; sul muro, un dipinto scrostato della bandiera del Brasile.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=