Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

Il sufismo, dall’Africa sub sahariana all’E- stremo Oriente, dall’Eu- ropa al Maghreb, rap- presenta la via mistica dell’Islam. Affonda le sue radici nelle origini della fede musulmana, e attraversa i secoli fino a oggi, con i grandi maestri e i moltissimi membri dei suoi ordini. Bandito dalla Turchia laica di Ataturk nel 1925, oggi assume nuove forme conti- nuando a nutrire la spiritualità dell’intero paese. AGOSTO-SETTEMBRE 2015 MC 67 RIFLESSIONI E FATTI SULLA LIBERTÀ RELIGIOSA NEL MONDO - 31 Testo di Alberto Fabio Ambrosio LibertàReligiosa SUFISMO SPRIGIONATO I l sufismo ( tasavvuf ) viene considerato, comunemente, l’ambito mistico della reli- gione islamica. Questo è par- zialmente vero, nel senso che al- cuni sufi sono stati o sono dei mi- stici, altri semplicemente dei sufi. Se la mistica, infatti, è in un certo senso l’unione con Dio o, meglio ancora, l’esperienza im- mediata e diretta della divinità, allora il sufismo è mistica nel suo obiettivo più elevato. Un abito di lana grezza Il termine «sufismo» proviene da una radice, molto probabilmente siriaca ( sûf ), che designa un abito di lana grezza, un po’ come quello di San Francesco. Questo termine passa col tempo a indi- care il povero alla ricerca della saggezza divina. Anche i due ter- mini più affini indicano lo stesso significato: «derviscio» e « fâqir » (il nostro fachiro). Al di là dell’a- spetto puramente terminolo- gico, quel che è importante sot- tolineare riguardo al sufismo è il suo fine ultimo, rappresentato dal desiderio del sufi di mondare la propria interiorità - special- mente la volontà che si oppone a Dio - fino ad arrivare allo stadio di completa purificazione in Dio, di «annientamento» nella divi- nità ( fanâ‘ ). Come ricorda uno dei primi sufi, Junayd (morto nel 911): «Il sufismo è che Dio ti fac- cia morire a te stesso e ti faccia vivere in Lui». L’aspirazione più intensa del sufi è raggiungere la libertà più vera. Il sufismo è quindi una via di liberazione inte- riore verso l’oceano della divi- nità, dell’unità divina. Il sufi non mette in questione mi- nimamente la professione di fede musulmana, «non c’è alcun Dio all’infuori di Dio» ( lâ ilâha illâ Allah ), ma anzi la mette in pra- tica a tal punto che non esiste null’altro che l’Essere divino, nel quale si perde come una goccia nel mare. Si potrebbe allora dire che il sufismo propone una via di purificazione e di liberazione in- teriore che conduce lo spirito a uscire dalla prigione del corpo. Ansârî (morto nel 1088), altro grande mistico del sufismo, af- ferma infatti che senza essere pervenuti a questa liberazione, si è come in una prigione: «O Dio! Tinou Bao/Flickr.com

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