Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2015

46 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2015 chiese Anna Lin mostrandole un barattolo dall’eti- chetta verde con l’immagine di germogli di bambù gialli. – No, quelli sono tagliati a fette. Prendi il barattolo con l’etichetta bianca, quelli sono interi. – Chi è quella ragazza, signora Qin? –, chiese cu- riosa Yujing. – Mia figlia maggiore. – Oh, non ti assomiglia per niente. In realtà non sembra nemmeno cinese… È sposata? – No e non ci pensa proprio. – Se vuoi ti presento il figlio di Miyan, ha quasi la sua età, anche lui non è ancora sposato, sta stu- diando medicina; forse è del segno del bue 4 , va bene con tua figlia no? – Mia figlia non vuole queste cose combinate… Adesso devo andare a finire la spesa. Ci vediamo Yujing. T ra uno scaffale e l’altro dei tre negozi ci- nesi e tra una chiacchierata con un cono- scente e l’altro, madre e figlia avevano comprato tre pacchetti di farina di riso, uno di funghi secchi, due confezioni di pasta di riso, due di preparato per salsa barbecue , uno di pasta di farina di patate dolci, un barattolo di ger- mogli di bambù (di cui Anna Lin si lamentava per il peso) e una bottiglia formato famiglia di salsa agro-piccante. Dai «campagnini» invece, aveva comprato due chili di cime di rape, le melanzane lunghe e i cavo- letti cinesi. – Per pranzo fai il riso con le cime di rapa, mamma? – Se vuoi. Dopo pranzo però tu e tua sorella mi do- vete aiutare a fare i panini verdi. Anna Lin sapeva che sua madre in realtà non aveva bisogno del loro aiuto, che se la cavava be- nissimo anche da sola; lo faceva per insegnare alle figlie come prepararli. Stava riflettendo che, in effetti, avrebbe dovuto im- parare a cucinare alcuni determinati piatti, almeno per mantenere le tradizioni. Sarebbe mai riuscita a cucinare da sola i panini verdi? O a preparare il vino di riso? O dei semplici panini bianchi al va- pore? Tutte le tradizioni della cultura di sua madre, e quindi anche della sua, sarebbero andate perse. Come avrebbe cresciuto i suoi figli? Ma forse il punto era davvero un altro, quello su cui sua madre insisteva tanto: avrebbe mai avuto dei figli? D opo pranzo, mentre nella cucina di casa disponeva sul tavolo in file composte i pa- nini verdi, Anna Lin notò la loro irregola- rità: quelli di sua madre erano tutti della stessa dimensione, i suoi no: qualcuno era più pieno, qualcuno sgonfio, qualcuno più tondo; e fu colta da un angosciante senso di vuoto, la consa- pevolezza che le mancava qualcosa, non sapeva definire di preciso cosa, ma sentiva di non aver più tempo, di doversi affrettare per imparare, per recuperare, per ottenere ciò che non aveva. (*) Chou Mei Chen Susanna, Panini verdi , pubblicato nell’anto- logia Lingua Madre Duemilatredici - Racconti di donne stra- niere in Italia , Edizioni Seb27. MEI CHEN SUSANNA CHOU nasce il 24 novembre 1976 a Che-Kiang (Repubblica Popolare Cinese). Laureata in Lin- gue e Letterature Straniere (cinese e tedesco) presso l’Uni- versità di Torino, dopo varie esperienze in ambito turistico- commerciale, inizia a lavorare, in Germania, nel settore dell’organizzazione culturale, proseguendo poi la sua atti- vità in Italia. Ha organizzato festival musicali in Piemonte, con particolare riguardo verso le sonorità internazionali. Parallelamente all’attività culturale (www.asiae.org ) colla- bora con diverse associazioni, occupandosi anche di tradu- zione. Note 1 Strumenti a corde della tradizione cinese. 2 Porta Palazzo: il più grande mercato di Torino. 3 La Festa Qing Ming ( 清明节 , Qing Ming Jie) è la festa ci- nese della pulizia delle tombe, che ricorre generalmente nel mese di Aprile del calendario gregoriano. 4 Uno dei dodici segni dello zodiaco cinese, suddiviso per anni e non per mesi. © Paolo Moiola

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